Riceviamo e pubblichiamo il comunicato firmato dal gruppo Ultras Corato 1946 nel quale si chiede all’amministrazione comunale di Corato di conoscere l’avvio dei lavori del progetto approvato ad ottobre riguardo il rifacimento del campo alternativo.
Da giorni gira sul web un articolo risalente al 2011 in cui si parlava della messa a nuovo del campo alternativo. Siamo arrivati nel 2018 e di questi lavori non si vede neanche l’ombra. Dopo tanti anni il Corato calcio ha una grande società che, a parte puntare oltre l’Eccellenza per quanto riguarda la prima squadra, sta puntando fortemente sul settore giovanile. Quanto di buono creato lo scorso anno, adesso è destinato a morire perché anche i genitori dei ragazzi sono stanchi di questa situazione.
Non è possibile giocare nel 2018 su un campo del genere, dove c’è solo da farsi male. Per non parlare del capitolo stadio in generale. Spero lo sappiano i cittadini che finora si è giocato in uno stadio con settori non agibili, dove negli ultimi anni abbiamo fatto due finali con 3mila persone in media. Qualcuno deve mettersi la mano sulla coscienza e ringraziare che non è successo niente di grave.
La triste verità è che Corato non può ambire a categorie oltre l’Eccellenza, per la questione stadio, lo sanno tutti. E la colpa di chi è? Di certo non della società perché, lo ripetiamo, dopo tanti anni abbiamo una società solida e ambiziosa. È un peccato anzi secondo noi una vergogna quando vedi altre piazze con stadi nuovi, messi a norma e con tutti i rispettivi servizi.
È una vergogna assoluta.
Circola anche la voce che nella prossima stagione non si giocherà a Corato per tutti i vari motivi che abbiamo detto. L’amministrazione deve darci delle spiegazioni e metterci la faccia. Basta prese in giro come dal 2011.
Vogliamo chiarezza su questa situazione.
Abbiamo il diritto di sapere se i famosi 750mila euro destinati per la messa a nuovo dello stadio, sono stati spesi per altro, ci sono ancora o non ci sono mai stati. Non le deve solo a noi queste spiegazioni, ma ad un intera città.