
Erasmo Iacovone © Taranto FC
Il 6 febbraio di quarant’anni fa moriva il più forte e rappresentativo giocatore del Taranto, Erasmo Iacovone. Grazie ai suoi gol i rossoblù sfiorarono la Serie A.
Lo ricordiamo con le parole di Alessandro Mazzarino di CalcioWebPuglia:
Quaranta anni di distanza. Solo materiale, però. Perché Erasmo Iacovone e (il) Taranto sono legati in maniera indissolubile da quel maledetto 6 febbraio 1978, giorno in cui un ladro rubò la vita ad un grande uomo e giocatore, idolo della città ionica, e nel quale le speranze di promozione in Serie A dei tifosi rossoblù iniziarono a spegnersi. La stessa sorte riservata all’esistenza del centravanti di Capracotta, morto in un incidente stradale causato dalla velocità di un malvivente (Marcello Friuli) alla guida di un’auto rubata.
La giornata precedente (quella del 5 febbraio) terminò, dunque, nel peggiore dei modi: la ciliegina su una torta indigesta di un pomeriggio già sfortunato per Iacovone, il quale non riuscì a scardinare la retroguardia della Cremonese, ed in particolare il portiere grigiorosso Ginulfi, abile, in svariate occasioni, a salvare il risultato (0-0 il finale), complici anche i due pali colpiti dallo stesso numero 9 rossoblù.
Giornata no per Iacovone, sfociata in quarant’anni di inferno per la sua famiglia e il popolo rossoblù, che vedeva in Erasmo un uomo simpatico, solare e di grandi valori, e nei suoi piedi la speranza di raggiungere la Serie A, il paradiso; il luogo che ha accolto “Iaco” a braccia aperte. Già promesso alla Fiorentina, il centravanti ionico stava, infatti, trascinando il Taranto verso la vetta. Nel giro delle due stagioni successive, però, inizia il lungo digiuno dei rossoblù, i quali, nel 1981, non riescono a salvarsi e salutano la Serie B: la rivedranno in diversi anni, ma dal 1993 in poi blackout.
Nei giorni successivi alla sua morte, lo stadio di Taranto (l’allora “Salinella”) viene intitolato alla memoria di Erasmo Iacovone, che se ne va tra l’amore spropositato dei suoi tifosi, lasciando una splendida moglie con in grembo una figlia, che lui, purtroppo, non vedrà mai. Passeranno tanti altri anni, ma alla domanda “Chi è stato il giocatore più forte e rappresentativo del Taranto?” la risposta sarà sempre la stessa: Erasmo Iacovone.