
Nicola Biancofiore © FCD Soccer Modugno
Nicola Biancofiore, reduce da un’ottima stagione con il Soccer Modugno, attualmente è libero. Tecnico dalla grande esperienza nel calcio dilettantistico, ha allenato in passato il Putignano in Eccellenza, mentre in Prima Categoria si è seduto, tra le altre, sulle panchine di Virtus Andria, Giovinazzo, Carbonara dove raggiunse una salvezza miracolosa con addirittura due giornate d’anticipo, dopo essere subentrato nel girone di ritorno con la squadra ultima in classifica con soli cinque punti. Quest’anno si è distinto per il bel campionato fatto dal suo Modugno il quale ha espresso un bel gioco riuscendo a fermare le due corazzate United Sly e Manfredonia, facendo esordire anche diversi giovani.
Di seguito l’intervista in esclusiva per i lettori di DilettantiPuglia24:
Dopo l’ottima stagione disputata con il Soccer Modugno attualmente ti ritrovi senza squadra. Come mai?
Dopo la buona stagione a Modugno il presidente ha fatto altre scelte, trasferendo tutto l’organigramma societario all’Ideale Bari e per questo motivo sono rimasto al palo. Però fa parte del gioco del calcio.
Nello scorso campionato sei riuscito a fermare le due corazzate del girone, vale a dire United Sly e Manfredonia. Qual è stato il segreto di queste due imprese?
Abbiamo fatto un ottimo girone di ritorno esprimendo anche un ottimo gioco. Queste due partite sono state il coronamento del lavoro svolto. Sono arrivati due pareggi, con lo United Sly abbiamo fatto 1-1 ma abbiamo avuto l’opportunità di fare il 2-1, mentre con il Manfredonia abbiamo fatto 2-2 subendo il gol del pareggio dei foggiani oltre il novantesimo.
Parlando di under, ritieni giusta e sensata la regola vigente?
Per mettere i giovani in campo bisogna avere coraggio senza pensare a quello che può accadere perché può succedere di poter fare un’annata favolosa oppure di incappare in errori grossolani. Però mandare in campo i giovani ti dà le soddisfazioni maggiori a livello umano.
A livello professionale è più gratificante lavorare con i ragazzi oppure con i cosiddetti “senatori”?
In un contesto dove ci sono 14-15 elementi giovani fa bene avere 3-4 “anziani” a patto che si mettano a disposizione della squadra senza pensare al loro passato.
Per concludere, secondo te un ragazzo che inizia in queste categorie del profondo sud quante possibilità ha di arrivare nel calcio che conta?
Secondo me è difficile o quasi impossibile che un giovane che gioca in queste categorie possa arrivare ad alti livelli. Escluso Torricelli e Castillo (ex Lecce, Bari e Gallipoli) non ricordo altri esempi. Discorso diverso per un allenatore, perché il tempo per allenare è maggiore in termini di anni rispetto alla carriera di un calciatore che dura 10-15 anni circa. Sarri per esempio ne è la dimostrazione essendo arrivato in Serie A a 55 anni continuando addirittura la sua scalata.