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Quanto inchiostro è stato dedicato negli anni alle gesta dei grandi atleti del mondo dello sport? Tanto, tantissimo. Comprensibile, considerato che, servendoci di un’analogia col mondo del cinema, gli sportivi sono i veri “attori e attrici protagonisti” nelle rispettive discipline.
Spesso però ci si dimentica di prestare sufficiente attenzione all’”attore non protagonista” (spesso, ahimè, con veri vezzi da diva) capace di rendere una partita di calcio un appuntamento sportivo vero e proprio o, nel peggiore dei casi, un incubo: l’arbitro. Sì, perché diciamocelo, potrebbe esistere un vero e proprio sport senza il rispetto di alcune regole stabilite e uguali per tutti? Assolutamente no. Ogni sport degno di questo nome, vuoi che si svolga in un prato, in un abitacolo o a un tavolo, ha da sempre uno o più professionisti impegnati nel controllo e nel rispetto di tali norme.
Una carriera difficile quella dell’arbitro, piena di sacrifici e tutt’altro che in discesa. Basti pensare che prima di arrivare ad arbitrare qualsiasi competizione degna di nota, si deve prima passare per una serie pressoché infinita di campi di periferia. Forse gli insulti saranno gli stessi della Serie A ma la compensazione economica è sicuramente molto diversa.
Vi proponiamo di seguito una lista di arbitri ieri e di oggi rimasti nella memoria collettiva (nel bene e nel male) quasi al pari dei grandi fuoriclasse del pallone.
Pierluigi Collina
Si sente spesso parlare della grandezza del “made in Italy” in pressoché qualsiasi ambito, calcio incluso. Spesso però ci si dimentica di celebrare quello che a detta di tutti è stato un’altra grande eccellenza del nostro paese: Pierluigi Collina.
Gli addetti ai lavori di tutto il mondo sono infatti unanimi nel considerare il fischietto di Bologna come il più grande arbitro di tutti i tempi.
Divenuto celebre per la capacità di dialogo e la fermezza mostrata in varie occasioni nel corso della sua luminosissima carriera, Pierluigi Collina è oggi “supervisore” degli arbitri per la Fifa.
Curiosità? La sua versione “cartone” apparve nell’ultimo episodio di “Holly e Benji Forever”.
Kenneth George Aston
L’arbitro di quella partita rimasta tristemente negli annali con il nome de “La battaglia di Santiago”: l’eliminazione dell’Italia contro il Cile ai mondiali del 1962. In quell’occasione Aston espulse ben due calciatori italiani permettendo ai padroni di casa qualsiasi tipo di scorrettezza.
Nonostante il brutto ricordo per la nostra nazionale, si deve al fischietto inglese sia l’introduzione della divisa ufficiale nera per gli arbitri (una giacchetta nera comprata in un negozio dell’usato), sia l’utilizzo dei cartellini per punire le varie scorrettezza.
Si dice Aston abbia trovato l’ispirazione per il sistema dei cartellini in coda ad un semaforo.
Stephanie Frappart
2 dicembre 2020: Juventus contro Dinamo Kiev, la prima partita di Uefa di Champions League mai arbitrata da una donna.
Il primo significativo passo verso la fine del monopolio maschile anche nel mondo arbitrale. Evento che non può che rendere l’arbitro francese una delle migliori immagini copertina per un mondo del calcio che sta finalmente cercando di recuperare il tempo perduto sulla tematica della parità di genere.
Byron Moreno
Come non citarlo.
Di lui si ricorda prevalentemente il celebre arbitraggio dell’ottavo di finale tra Corea del Sud e Italia in occasione dei mondiali di Corea e Giappone.
Una partita per sempre scolpita nella memoria di noi italiani grazie alla concessione di un rigore inesistente a favore della Corea, un golden goal ingiustamente annullato all’Italia e la grottesca espulsione di Francesco Totti per somma di ammonizioni (decisione presa da oltre 30 metri di distanza dal fallo). Immortale.
Howard Webb
Insieme a Pierluigi Collina, un altro campionissimo del mondo arbitrale.
Nel 2010 divenne il primissimo arbitro a condurre nello stesso anno sia la finale di Champions League (quella vinta dall’Inter ai danni del Bayern Monaco) che la finale del Mondiale. La “International Federation of Football History and Statistics” lo considera uno dei più grandi arbitri di sempre.
Curiosità? Oltre ad essere stato arbitro di fama internazionale il fischietto inglese è in realtà un decorato ufficiale della polizia inglese. Dal cartellino rosso alle manette a volte il passo può essere molto breve.