
Nicola Ragno © Piero Cardone
(di Vincenzo Nannavecchia)
Nel consueto appuntamento con le interviste ai protagonisti del calcio dilettantistico pugliese, la redazione di DilettantiPuglia24 ha raggiunto questa volta per una breve chiacchierata mister Nicola Ragno, da quest’anno tornato sulla panchina del Nardò. Nel suo curriculum di tutto rispetto oltre dieci campionati vinti in piazze blasonate. Tra le squadre allenate ricordiamo Ruvo, Ostuni, Noicattaro, Bitonto, Monopoli, Andria, Nardò, Bisceglie. Ultimo lo scorso anno a Francavilla. Parecchi ricorderanno anche il suo record di punti in Eccellenza con il Monopoli: ben 102 punti. Vanta inoltre tre Coppe Italia e una promozione in Serie C del Bisceglie.
Carissimo Mister, cosa l’ha spinta a ritornare a sedere sulla panchina del Nardò calcio dopo tanti anni?
Penso l’amore verso una piazza che in passato mi ha dato tanto sotto tutti i punti di vista. E poi una società che mi ha cercato insistentemente.
Il suo Nardò è l’unica squadra imbattuta di questo difficilissimo torneo di Serie D e viaggia nelle zone nobili della classifica. Cosa ne pensa?
Stiamo facendo qualcosa di impensabile ad inizio di stagione. Ci divertiamo ed abbiamo sempre un umore positivo. Vogliamo stupire e stupirci, chiaramente pensando a raggiungere l’obiettivo primario che sono quei famosi 42 punti che ci consentono di mantenere la categoria e progettare con più serenità il prossimo futuro perché Nardò merita altre categorie.
Qual è secondo il suo punto di vista la squadra più forte fino a questo momento nel girone H? Qualche squadra invece dalla quale si aspettava di più?
Ci sono tante squadre forti, ogni domenica ci sono sorprese si può vincere e perdere con chiunque e su tutti i campi. Fatta questa premessa ritengo ad oggi che il Barletta Fasano e noi del Nardò siano le sorprese di questo campionato.
Non parlo di delusioni, ma Brindisi e Casarano con le rose a disposizioni dovevano essere lì davanti con qualche punto di vantaggio sulle altre. Mi aspettavo qualcosa in più da Molfetta e Afragolese che avranno sicuramente il tempo per rifarsi.
Sicuramente i valori qualitativi usciranno fuori.La Cavese sta confermando di essere un’ottima squadra come anche Altamura e Nocerina che ho affrontato domenica e mi ha fatto un’ottima impressione. Sicuramente è il campionato più avvincente negli ultimi vent’anni.
Cosa prova vedendo la sua ex Francavilla in piena zona playout, dopo lo strepitoso campionato dello scorso anno?
L’anno scorso abbiamo costruito un miracolo calcistico in una piccola realtà. Con Lazic e la famiglia Cupparo si era instaurato un rapporto bellissimo, familiare con il massimo rispetto e stima reciproca. Non è partito benissimo ma hanno una squadra che non ha niente a che invidiare con quelle che la precedono.
Un messaggio che vuole lanciare a tutta l’imprenditoria, tifosi e simpatizzanti in genere del Nardò?
Di stare sempre vicini alla squadra perché il calcio senza tifo non è calcio. Noi abbiamo una grande tifoseria che si fa sentire la domenica. Continuate a seguirci in massa perché sappiate che in campo il vostro tifo ci dà una carica a fare sempre meglio. Io poi ho avuto la fortuna di indossare la maglia neretina da calciatore quindi ho un doppio impegno morale a fare bene. All’imprenditore locale dico di avvicinarsi ad una società già forte per far sì che questo progetto possa portare il Nardò nelle categorie più consone.