
Paola Vella © AntennaSud
(di Vincenzo Nannavecchia)
La redazione di DilettantiPuglia24 ha raggiunto questa settimana Paola Vella, ex presidente del Gallipoli, attualmente lontana dai campi da calcio dopo gli insulti ricevuti da parte di alcuni tifosi gallipolini lo scorso 20 febbraio, insulti che in queste settimane, dopo la denuncia della presidente, sono stati puniti con otto Daspo.
Dopo i mesi bui conseguenti ai noti fatti incresciosi, finalmente la luce. Cosa ne pensa dei risvolti positivi delle indagini che sta conducendo la magistratura al riguardo?
Quando qualcuno viene punito non è una vittoria per nessuno ma una sconfitta sociale. Vorrei sottolineare che ho fatto la denuncia contro ignoti e, anche se erano molti di più a cantare delle canzoncine contro me, è giusto dare un segnale importante: no alla violenza! La donna in quanto tale che rappresento ha subito anche, oltre al coro della vergogna, minacce e sfottò sui social, letti e subiti anche dalla mia famiglia, oltre che da tantissimi utenti social. Tutto questo non fa bene allo sport e non è un segnale positivo per quelle che, come me, hanno sempre rotto gli schemi degli ambienti considerati maschili.
Come sta vivendo questo periodo lontano dai campi di calcio?
Non è facile, ma dietro le quinte cerco di supportare qualche società di amici. Non sono pronta a riespormi in prima persona, ma non vincerà l’ignoranza, sto solo ricaricando le batterie.
Come giudica questo torneo di Eccellenza pugliese e l’ormai consolidato format a due gironi?
Format complicato ma doveroso, viste le tantissime difficoltà non solo a livello sanitario ma anche e soprattutto economico: molte aziende sostenitrici infatti stanno facendo dei passi indietro a causa delle difficoltà economiche del paese. Per dirla in parole povere, la crisi economica porta inevitabilmente a ragionare su numeri decisamente ridimensionati a livello di investimento sulle società sportive.
Riguardo invece alla Serie D, cosa ne pensa del Nardò, attualmente così in alto nella classifica?
Nardò mi è rimasta nel cuore per vari motivi: uno stadio imponente, un pubblico di tutto rispetto e una meravigliosa tifoseria con la quale ho stretto diversi rapporti di amicizia. Al di là degli sfottò calcistici, auguro davvero il meglio alla società neretina perché tifo Salento, la mia terra, e non smetterò mai di ripeterlo.
Il suo prossimo futuro potrebbe essere quello di dirigente sportivo?
Davvero non saprei, per ora ragiono in termini di marketing che è la mia vera passione.
L’attuale dirigenza del Maglie pare che a fine stagione lasci il timone della società. Ci sta facendo un pensiero, viste le sue origini magliesi?
L’attuale dirigenza del Maglie è solo un po’ ferita da una serie di situazioni, ma non mi permetterei mai di subentrare in una situazione cosi delicata. Ho profonda stima di tutti i miei concittadini e sono certa che troveranno le giuste motivazioni per andar avanti. Il futuro è bello perché imprevedibile ma non credo che spetti a me farmi avanti. Chi mi conosce sa quali siano le mie condizioni. Auguro comunque alla mia Maglie il meglio.
Un messaggio a tifosi, sportivi e simpatizzanti delle squadre pugliesi?
Tifare per la propria terra e mettere da parte i vecchi rancori: più siamo, più forti diventiamo. Forza Salento, in tutte le sue forme e colori. Infine un saluto alla redazione e grazie per quello che fate: dare voce alle società sportive pugliesi è fondamentale e lodevole.