(di Vincenzo Nannavecchia)
L’intervista di DilettantiPuglia24 al tecnico salentino Salvadore Margagliotti, ex tra le altre di Leverano, Galatone, Soleto, Porto Cesareo e negli ultimi anni alla guida della Juniores nazionale del Nardò.
Riguardo l’entusiasmante e impegnativo lavoro come allenatore di una Juniores nazionale, quanto è difficile impartire i propri criteri tecnico-tattici ai giovani talenti calcistici?
È sicuramente molto entusiasmante perché amo lavorare con i giovani, anche se oggi non è facile in quanto i ragazzi hanno altre distrazioni e poco spirito di sacrificio. Di contro è certamente impegnativo e difficile sotto altri aspetti, anche perché paradossalmente nella Juniores ci si ritrova con ragazzi con enormi lacune di tecnica calcistica.
Quanto è fondamentale secondo lei per le squadre primarie attingere dai propri vivai e portare avanti progetti ambiziosi di lungo termine a costi non eccessivamente elevati?
Molto importante, oserei dire fondamentale, anche perché la loro presenza ridurrebbe anche i costi delle società che vanno a prendere ragazzi altrove. Tutto questo potrebbe avverarsi se una società lavorasse con un progetto serio e duraturo, lavorando sui giovani in prospettiva futura. Poi se la prospettiva diventa immediata ben venga. Oltretutto credo che sarebbe motivo di orgoglio vantare non solo una buona prima squadra ma anche un buon settore giovanile.
Cosa si prova nel lavorare al fianco di mister Nicola Ragno, esperto conoscitore della categoria oltre che vincente?
Averlo avuto vicino è stato un piacere perché l’ho conosciuto soprattutto come uomo e posso dire che è un grande uomo. Come mister non si discute: non ho mai visto un allenatore così preparato e meticolosamente attento a tutti i dettagli anche e soprattutto a quelli degli avversari.
Quale bilancio ci può tracciare e quali le prospettive future della formazione Juniores nazionale del Nardò?
Il mio bilancio nei due anni trascorsi con la Juniores è stato eccellente sotto l’aspetto personale e, considerando tutte le difficoltà che abbiamo avuto in questi ultimi anni, direi che lo è stato anche per la squadra. Per quanto riguarda le prospettive sarà compito di chi guarderà quest’anno la squadra.
Un messaggio che vuole lanciare a tutta la piazza neretina?
Il mio messaggio è quello di uno che ama questa maglia e che da bambino ha sempre sognato di indossarla e che grazie a Dio nel suo piccolo ci è riuscito. Ecco, questo mi auguro: che la piazza neretina abbia quanto prima un palcoscenico degno del suo sogno.
Infine, visto il suo curriculum davvero interessante, ha ricevuto proposte interessanti nei campionati dilettantistici pugliesi?
Per essere onesto non ho ricevuto molte richieste perché mi pensavano ancora legato al Nardò. Ho avuto però qualche chiacchierata con amici che mi chiedevano la disponibilità se dovesse uscire qualcosa, prospettandomi anche l’idea di affiancarmi ad un altro allenatore come collaboratore fuori dalla Puglia. Diciamo che in questi giorni valuterò il tutto a 360°.