
Paola Vella © DP24
(di Vincenzo Nannavecchia)
A pochi giorni dalla presentazione ufficiale, l’intervista di DilettantiPuglia24 a Paola Vella, nuovo presidente del Gallipoli, manager salentina di successo con un passato come vicepresidente e responsabile marketing nella Toma Maglie e come dirigente del settore delle pubbliche relazioni e responsabile marketing nel Nardò.
Presidente, cosa ha spinto una persona come lei a lasciare un ottimo posto all’interno del Nardò per intraprendere un avventura di primo livello nel Gallipoli?
Nonostante stessi in un ambiente, in una società e in una città che dopo qualche titubanza iniziale mi ha accettato benissimo e alla quale mi legano ricordi meravigliosi, sono stata spinta dalla voglia di rimettermi in gioco grazie ad una proposta non rinunciabile, vale a dire ricoprire il ruolo di massimo responsabile in una società come Gallipoli, comunque con un blasone di grande livello, benché attualmente in una categoria inferiore rispetto a quella di mia provenienza.
Nonostante il coronavirus, si preannuncia un campionato di Eccellenza regionale di primissimo livello per la stagione 2020/21, cosa ci dobbiamo aspettare dal suo Gallipoli?
Il campionato di Eccellenza pugliese è notoriamente molto difficile e gli squilli di tromba di due società, vale a dire Barletta e Trani, sono già molto altisonanti, poiché hanno messo a segno colpi di mercato di altissimo livello. Sarà difficilissimo competere con loro, ma il nostro progetto è molto ben studiato e misurato e mira, nel medio termine, alla crescita societaria e al raggiungimento di obiettivi sportivi che ne saranno la diretta conseguenza. Il covid però qualche strascico sicuramente lo ha provocato e sono propensa a pensare che il solco fra le squadre citate e il resto delle compagini sarà abbastanza profondo dal punto di vista del budget e delle possibilità di spesa.
Quali sono i progetti a lungo termine del suo Gallipoli?
Sugli obiettivi a lungo termine credo di aver già risposto, vale a dire: crescita societaria, allargamento della base imprenditoriale, divulgazione del marchio Gallipoli, e mi auguro, attraverso i risultati sportivi, il ritorno massiccio dei tifosi sugli spalti.
Cosa si sente di dire agli sportivi e al tifo organizzato del Gallipoli? Come intende risolvere il problema stadio che si trascina ormai da diverso tempo?
Il problema dello stadio lo affronteremo perché è nelle scadenze e nei progetti a breve termine e mi auguro che ci sia una proficua sinergia con l’amministrazione comunale che invito a sedersi attorno a un tavolo per un incontro programmatico. Ai tifosi dico che metteremo a disposizione il nostro lavoro con serietà e abnegazione.
Nell’eventualità che il Nardò non riammesso oppure ripescato in serie, come vivrà lei, a livello personale il derby, tutto salentino, Nardò-Gallipoli?
Mi auguro di non incontrare il Nardò. È una grande piazza con una grande società che ha fatto progressi esponenziali in due anni. Sarebbe un grave torto è una grave ingiustizia che non continui a disputare la serie che più le appartiene. Per questo l’idea del derby mi auguro che non si concretizzi.