“Quant’è bella giovinezza, che si fugge tuttavia! Chi vuol esser lieto, sia: di doman non c’è certezza” scrive Lorenzo de’ Medici, detto il Magnifico, ne Il Trionfo di Bacco e Arianna, nota anche come Canzona di Bacco, in cui il poeta, nonché signore di Firenze, invita a godere di questi momenti lieti, dal momento che passeranno rapidamente e non si possono conoscere gli avvenimenti futuri, indicando la giovinezza come gioiosa anche se effimera dal momento che passerà.
Probabilmente tutto questo a Parabita lo sanno bene dal momento che la Juniores della Soccer Dream 2000 si è aggiudicato il campionato regionale, lasciandosi alle spalle club blasonati come Gallipoli, Casarano e Tricase. Uno dei protagonisti principali di questa vittoria è stato senza dubbio Matteo Porcino, attaccante parabitano, classe 1999, che con i suoi 17 gol ha consentito alla sua squadra di aggiudicarsi il torneo regionale e staccare il pass utile per le fasi finali, piazzandosi al secondo posto della classifica marcatori del campionato alle spalle di Marco Torsello del Casarano, autore di 18 gol. Oltre ad essere protagonista assoluto con i suoi coetanei, Porcino si è reso utile anche alla prima squadra, attualmente prima in classifica nel campionato di Terza Categoria, facendosi trovare pronto ogni volta in cui è stato chiamato in causa e realizzando ben 6 gol, gli ultimi due dei quali realizzati proprio domenica scorsa durante il match vinto per 5-0 contro la Castiglionese seconda in classifica.
Matteo studia Economia presso l’UniSalento, tifa Real Madrid e chiacchierando con lui si è percepita genuinità e umiltà, ma anche la voglia di divertirsi coadiuvata a un sano realismo, tutte caratteristiche che sicuramente in campo possono fare la differenza e i numeri espressi dal campioncino parabitano non fanno altro che confermarlo.
Innanzitutto complimenti per la vittoria del campionato Juniores e per le 17 reti realizzate che ti hanno permesso di piazzarti al secondo posto della classifica marcatori. Vuoi ringraziare qualcuno per questo traguardo raggiunto?
Voglio ringraziare in particolar modo il mister, i miei compagni di squadra e tutto lo staff che è stato insieme a noi da quando abbiamo iniziato la preparazione a fine agosto e continuerà ad esserci vicino durante le fasi finali. Il mio grazie va soprattutto a loro.
C’è stata una rete, tra tutte quelle realizzate, che per te ha avuto un sapore e valore particolare?
Le ultime 3 reti realizzate nell’ ultima giornata contro il Tricase in cui sono entrato sul punteggio di 1-1 e a noi serviva necessariamente la vittoria considerando anche che subito dopo siamo andati sotto per 2-1. Per me è stata un’ emozione immensa realizzare quelle reti che hanno consentito di vincere partita e campionato.
Che effetto fa essere allenati da un campione come Chevanton e soprattutto quanto sono importanti i suoi consigli per un attaccante?
Troppo! Dopo gli allenamenti si fermava con noi attaccanti fino a tarda sera a mostrarci i movimenti che faceva quando giocava in Serie A e soprattutto non era mai soddisfatto del nostro rendimento! Così facendo è stato fondamentale per la nostra crescita perchè ci ha spronato a fare meglio e dare sempre il massimo.
E giocarci invece?
È facile e piacevole giocare con lui.
A 19 anni credi ancora di poter arrivare nel calcio che conta oppure hai altri obiettivi nella vita, fermo restando la volontà e la passione di continuare a giocare, anche nelle categorie cosiddette minori.
La voglia di giocare c’ è sempre, certo a 19 anni forse non si può pretendere di arrivare a grandissimi livelli, però mai dire mai considerando che qualcuno ce l’ ha fatta.
Da dove nasce l’amore e la passione per il calcio?
Iniziai a giocare a calcio per sbaglio, in quanto precedentemente avevo praticato e pallavolo. Poi ho vinto un anno di tesseramento nelle giovanili del Parabita quando avevo 7 anni e ormai sono più di 10 anni che pratico questo sport.
Un calciatore che ti ispira?
Cristiano Ronaldo perché pur non avendo la genialità di Messi o Totti è uno che ci ha messo molta dedizione e forza di volontà per migliorarsi per cui io lo vedo come un esempio.
Che ruolo hanno avuto i tuoi genitori per la tua crescita e maturazione calcistica (e non solo)?
Sicuramente hanno avuto un ruolo di accompagnamento e di aiuto nei momenti anche nei momenti, come dire, più semplici. Sia mia madre, lavandomi le robe da calcio (ride), che mio padre essendo sempre presente alle partite e le mie sorelle, mi hanno sempre incoraggiato.
Invece, che ruolo hanno avuto le persone incontrate nel mondo calcistico?
Senza dubbio un ruolo fondamentale lo ha avuto il mio attuale mister Chevanton che ringrazio particolarmente. Ma voglio ringraziare anche mio zio Mimino Provenzano che per tre anni mi ha accompagnato in due società diverse e poi il mio vecchio allenatore Antonello Romano e tutta la società del Parabita con la quale ci gioco ormai da 8 anni
Da qui a fine stagione quali sono gli obiettivi?
Vincere il campionato di Terza Categoria e riuscire a vincere le fasi finali con la Juniores.
E per il futuro?
Si vedrà!
Quindi visto il periodo primaverile in cui ormai ci troviamo non ci resta altro che aspettare che la natura germogli, ma a Parabita questo probabilmente è avvenuto da tempo viste le soddisfazioni che i ragazzi della Juniores, e di tutto il settore giovanile, hanno saputo dare alla città e chissà che un domani non si trasformino in frutti pronti a dar lustro all’intera comunità per mezzo dello sport, perché in fondo non c’è cosa più bella che poter e far gioire per un gol e per le vittorie, anche perché la felicità è sovversiva quando si collettivizza e visti i tempi che corrono ne abbiamo veramente tanto bisogno.