
Stefano Basile © ASD Real Squinzano
(con la collaborazione di Vincenzo Nannavecchia)
Nel consueto appuntamento con le interviste ai protagonisti del calcio dilettantistico pugliese, la redazione di DilettantiPuglia24 ha raggiunto questa settimana il calciatore brindisino classe 1991 Stefano Basile. Una carriera sportiva di successo la sua, principalmente giocata nella sua città, con Commenda Brindisi, Casale Brindisi e Brindisi FC, che lo ha visto protagonista tra i campionati di Promozione e Prima Categoria pugliese. La scorsa estate mister Giuseppe Urso lo ha voluto fortemente nella gloriosa formazione della Real Squinzano, con la quale ha vissuto una stagione importante con addosso la fascia di capitano facendo da collante tra staff tecnico dirigente e calciatori.
Come è stata questa stagione con la Real Squinzano? Ci sono state difficoltà nel girovagare per i campi del territorio per l’allenamento quotidiano?
Quest’anno è stata molto dura, però con l’aiuto del nostro presidente, ma soprattutto con l’aiuto del nostro mister Giuseppe Urso e i suo collaboratori, si è rivelata un po’ meno faticosa. Certo le trasferte sono state molto impegnative, visto che il gruppo era formato principalmente da brindisini, però alla fine come delle vere famiglie abbiamo sempre affrontato le domeniche con il sorriso e con la spensieratezza che qualsiasi giocatore dovrebbe avere, soprattutto in queste categorie.
In che modo ha vissuto l’esperienza di giocare in un campionato di Terza Categoria?
La cosa che mi dispiace di più è che queste categorie vengono trascurate. Ho visto tanti giovani che meriterebbero categorie superiori, vederli in questa è davvero sprecato. Però è stato bello aver affrontato giocatori come Lima e Da Silvia, che hanno militato sia nella Roma dello scudetto e l’ultimo nel Hellas Verona: è sempre un piacere incontrare degli ex calciatori professionisti.
Cosa ha significato per la città di di Squinzano la presenza di due squadre di calcio in campionati e categorie differenti?
La città ha vissuto la cosa credo in modo tranquillo, anche perché c’erano obbiettivi diversi. Il nostro presidente rientrava nel mondo del calcio dopo tanto tempo e, anche se le sue ambizioni erano altissime, sapeva che una squadra creata dal nulla non poteva altro che onorare il campionato ma soprattutto la maglia, per lui molto importante.
Da calciatore veterano, cosa si sente di dire ai ragazzi che decidono di iniziare la carriera calcistica?
Il messaggio che voglio mandare ai giovani di oggi è quello di inseguire sempre i propri sogni e di non mollare mai: anche quando il calcio sembra che non ti stia portando a nulla bisogna continuare a crederci sempre, con passione e soprattutto con tanta dedizione.
Qual è il suo futuro prossimo?
Il mio futuro è ancora tutto da scrivere. Ho ricevuto un paio di offerte, però sto ancora valutando dove andare. Se e quando sceglierò il mio futuro lo sceglierò solo per un progetto serio.
C’è messaggio che vuole lanciare alla società e alla sua squadra?
Vorrei chiudere questa intervista ringraziando la famiglia Giangrande e il mister Giuseppe Urso per avermi scelto come capitano della squadra. Ringrazio inoltre tutti i collaboratori e vorrei mandare un grosso in bocca a lupo ai miei ex compagni di squadra: buon inizio di campionato per la prossima stagione a tutti!