(con la collaborazione di Vincenzo Nannavecchia)
Questa settimana nell’ambito delle interviste ai protagonisti del calcio dilettantistico pugliese la redazione di DilettantiPuglia24 ha raggiunto telefonicamente per una chiacchierata mister Giuseppe Urso, dal curriculum davvero più che positivo, che durante questa estate ha ricevuto la chiamata da parte della società della Nitor Brindisi, che dopo essere diventata una società modello con il marchio Elite per l’intero settore giovanile della provincia di Brindisi e con una compagine femminile in Serie C decide dare un futuro ai tanti ragazzi della scuola calcio partendo dal basso dalla Terza Categoria Brindisi e puntando come tecnico su un brindisino doc e combattivo quale Giuseppe Urso, che accetta la sfida di questa avventura.
Cosa l’ha spinta ad accettare l’invito del presidente della Nitor di ricoprire l’incarico di nuovo allenatore della prima squadra che si appresta per la prima volta a disputare il campionato provinciale di Terza Categoria?
Innanzitutto saluto affettuosamente te e ringrazio la redazione per lo spazio che mi concedete. Dopo un’annata particolarmente difficile per me, avevo voglia di riscatto e di una esperienza per poter continuare un mio progetto personale. La chiamata da parte del presidente Membola è stata molto lusinghiera e ci siamo accordati subito sui progetti futuri visto che abbiamo le stesse idee.
Da brindisino quanto sarà affascinante e nel contempo difficile allenare una delle compagini calcistiche della propria città?
Questa sarà la mia stagione numero dodici consecutiva su una panchina, ma al contempo è la prima “a casa mia” e sarà davvero emozionante rappresentare una società della mia città, l’essere poi il primo allenatore nella storia della prima squadra della Nitor è ancora più motivo di vanto per me e sicuramente mi spingerà a dare sempre il massimo per far esprimere la squadra al massimo.
Nel panorama calcistico provinciale la Nitor Brindisi è sicuramente una società grazie al settore giovanile nonché alla compagine calcistica femminile impegnata nel campionato nazionale di Serie C. Quanto sarà ambizioso il progetto come matricola nel difficile campionato di Terza Categoria?
La Nitor Brindisi nel tempo si è imposta come una delle poche società d’élite nel panorama calcistico brindisino e sfoggia una cantera di tutto rispetto oltre al settore femminile che quest’anno esordirà in Serie C avendo come quartier generale lo stadio “Franco Fanuzzi”. Il progetto prima squadra partirà appunto dalla cantera e cioè da tutti quei ragazzi che hanno terminato la trafila nelle squadre giovanili e che adesso si affacciano al calcio dei grandi. Insieme a loro ci saranno dei reduci della scorsa stagione che ho avuto il piacere di allenarli e conoscere, ragazzi che hanno dimostrato di poter dire la loro in questi campionati e tanti altri giocatori che verranno da me e dal mio staff selezionati per creare una squadra che sia il fiore all’occhiello della società.
Sarà quindi sicuramente entusiasmante dare un futuro calcistico ai tanti giovani che frequenteranno la Nitor Brindisi.
Questa sarà una esperienza come già detto entusiasmante, vogliamo essere vanto e un punto di riferimento per il settore giovanile. Ci siamo impegnati di fare calcio vero tra i dilettanti, con regole e regolamenti interni che serviranno da monito per tutti gli atleti con la consapevolezza di poter migliorare anche nella vita. Noi vogliamo fare calcio vero, non saranno ammessi comportamenti sleali, né con gli avversari e né con loro stessi. Il calcio deve essere uno sport che deve fare crescere soprattutto nella vita di tutti i giorni e solo con delle regole serie con gente valida lo si può fare.
Un messaggio che vuole lanciare ai tanti supporter della Nitor Brindisi?
La Nitor è una grande famiglia, i supporter sono i genitori e gli amici degli atleti. Noi partiamo da loro con il nostro entusiasmo cercando di coinvolgere anche loro. Poi il calcio fa dei miracoli e non è detto che potremmo diventare simpatici a tanti altri appassionati di calcio. Da loro ci aspettiamo vicinanze e quella spinta che solo la passione dei tifosi ti può dare!