Riceviamo e pubblichiamo il comunicato del San Severo rivolto all’amministrazione comunale della città circa la proprietà, i lavori e l’utilizzo del “Ricciardelli”:
La società Alto Tavoliere San Severo, così come è già avvenuto all’inizio di giugno scorso, chiede un incontro all’amministrazione comunale di San Severo, nella persona del sindaco Francesco Miglio, per verificare il programma stabilito insieme prima di iscrivere la squadra. All’epoca, il sindaco, alla presenza dei nostri tifosi, aveva assunto i seguenti impegni:
- acquisto definitivo del “Ricciardelli” da parte della Regione Puglia;
- consegna della palazzina spogliatoi e sede societaria;
- firma della convenzione;
- contributo di 12mila euro deliberato in giunta (ma di cui mai fatta la determina);
- realizzazione dei lavori necessari per ottenere l’omologazione della Lnd (e tempi di appalto degli stessi).
Tutto ciò per chiarire le reali intenzioni dell’amministrazione comunale, perché di quel patto preso con la società e i tifosi ad oggi risulta, grazie ai vostri manifesti 6×3, solo il passaggio del campo dalla Regione all’Ente Comune, di cui, però, non sappiamo la reale definizione.
Insieme a ciò si aggiunga una progressiva opera di compressione degli orari di allenamento delle nostre squadre giovanili a favore di altre società che vivono solo per scopo di lucro: si concedono orari di allenamento a squadre che hanno una scuola calcio privata, mentre l’Alto Tavoliere San Severo e la Eagles, che hanno chiuso un accordo, hanno la loro scuola calcio in una struttura privata. Avete deciso di far allenare al “Ricciardelli” una scuola di calcio privata, cioè dove i bambini pagano. L’altro campo di calcio pubblico, il “Castellana“, viene concesso solo ad una società che non risulta essere iscritta a nessun campionato a cui però viene assegnato l’uso esclusivo della struttura, oltre aggiuntivi allenamenti al “Ricciardelli“. In questo modo si penalizzano le nostre squadre giovanili, che affrontano ben otto campionati tra quelli nazionali, regionali e provinciali.
Su tutto ciò è bene fare chiarezza, conoscere le vostre reali intenzioni, per poi giungere ognuno alle proprie conclusioni, anche perché la società Alto Tavoliere San Severo non può assumersi responsabilità che non le competono. Ad oggi il campionato di calcio nazionale di Serie D non si può giocare nella città di San Severo e state mettendo anche le giovanili nelle condizioni di emigrare.
Per queste ragioni chiediamo un incontro immediato. Attendiamo un vostro positivo riscontro.