Il Nardò da ieri mattina, e fino al 14 agosto prossimo, si allena a Polla, sede scelta per il ritiro. La partenza è stata preceduta da una settimana di allenamenti al “Giovanni Paolo II“. Questa l’intervista prima della partenza al tecnico granata Roberto Taurino a cura dell’ufficio stampa della società.
Mister Taurino, prima partitella dopo il sesto giorno di preparazione. Prematuro fare un primo bilancio ma almeno le impressioni emergono. Quali sono?
“Non è periodo di bilanci, ma sono molto soddisfatto, soprattutto per l’impegno messo in campo dai ragazzi. C’è molta disponibilità da parte di tutti, è un gruppo molto giovane in cui manca qualche guida, ma stiamo lavorando molto bene, e grazie all’aiuto dello staff, dei professori, dei massaggiatori siamo riusciti a fare in questi cinque giorni un lavoro molto fluido”.
In un gruppo abbastanza giovane, qual è il segreto per farsi seguire? Il gruppo è molto disponibile ed affiatato.
“Non c’è un segreto perché questa è la mia prima vera esperienza di allenatore. C’è molta dedizione e molto ascolto per le nozioni che posso impartire, ma segreti non ce ne sono. Io cerco di essere fondamentalmente me stesso, portando avanti le mie idee di calcio e di rapportarmi a loro con molta onestà, cercando di stimolarli a dare sempre il massimo delle loro possibilità. Se le risposte continueranno ad essere positive come lo sono state in questi cinque giorni, sicuramente ci toglieremo delle soddisfazioni. Naturalmente la società sta lavorando alla grande per individuare i giusti innesti che ci serviranno per innalzare il tasso di esperienza e sono fiducioso. Nonostante sono alla prima vera esperienza, è un lavoro appagante e mi sto divertendo un sacco, perché sto dando tanto ai ragazzi, ma sto ricevendo altrettanto, per cui bilancio altamente positivo”.
Spera di avere qualche elemento di esperienza prima della partenza per il ritiro?
“Spero di sì, con direttore Corallo ci sentiamo sistematicamente. Fare mercato in questo momento non è facile perché ci sono squadre che, almeno sulla carta, riescono a promettere di più, ma il Nardò è una società seria che con grande maestria ha fatto arrivare in questi anni, e lo farà ancora, gli uomini giusti che ci garantiranno la fluidità di squadra e l’esperienza utile per affrontare un campionato difficile come la Serie D”.
Indicazioni dalla partitella odierna?
“Volevo verificare l’apprendimento di alcune nozioni e concetti spiegati in settimana e volevo vedere il grande impegno, e, devo dire, da quel punto di vista, sono ampiamente soddisfatto dall’approccio e dall’atteggiamento di tutti”.
Forse è proprio questa la sua arma vincente: come atleta lo abbiamo conosciuto come uno che non molla mai, determinato, professionale e giustamente continua su questa strada trasferendo questi valori ai suoi ragazzi.
“Io penso che ognuno di noi è figlio della propria storia. La mia storia di calciatore mi ha insegnato che con grande impegno e con grande determinazione, magari avendo qualche qualità in meno di tanti altri, sono riuscito a ritagliarmi uno spazio nel calcio professionistico. Questo lo voglio trasferire ai miei ragazzi. Cioè, possono avere grandi doti tecniche e grandi doti fisiche, ma se alla base non c’è la dedizione, la volontà, la fame, la voglia di superarsi, non penso che si possano raggiungere grandi risultati”.