(di Vincenzo Nannavecchia)
DilettantiPuglia24 questa settimana ha raggiunto per una breve chiacchierata mister Ciro Danucci. Il giovane e promettente tecnico, dopo una carriera ricca di soddisfazioni da calciatore, dallo scorso anno ha intrapreso quella di allenatore. La sua prima esperienza a Nardò, raggiungendo ottimi risultati. Quest’anno poi, a stagione in corso, la chiamata dal presidente del Fasano, Franco D’Amico.
Cosa ha spinto un allenatore giovane ma già molto apprezzato come lei, corteggiato da diversi top club di Serie D, a sposare la causa del Fasano?
Ho accettato per il progetto che mi ha prospettato il presidente e per la piazza di Fasano, importantissima per la D e che merita ben altri palcoscenici. E anche per la qualità di molti elementi della squadra che poteva esprimersi meglio rispetto a quello che stava facendo.
Secondo lei, rispetto allo scorso anno, il girone H, è livellato verso l’alto o verso il basso? E la classifica rispecchia effettivamente il valore delle compagini che lo compongono?
È sempre un girone difficile: anche se ha perso squadre importanti come il Taranto, il Picerno e l’Andria, sono entrate piazze altrettanto importanti come Nocera, Caserta. Per blasone e qualità è sempre molto competitivo. La classifica rispecchia ciò che le squadre hanno fatto vedere: Cerignola e Bitonto erano partite per la vittoria finale e si stanno confermando. Poi ci sono bellissime sorprese come il Francavilla, ma anche il Fasano. Alla vigilia nessuno avrebbe scommesso di ritrovarli in quelle posizioni.
Da quando lei è arrivato a Fasano, la squadra ha risalito repentinamente la classifica e si attesta tra le big del campionato: cosa ci dobbiamo aspettare da questo finale finale di torneo?
Abbiamo compiuto un percorso importante, nelle ultime quattro gare abbiamo avuto un calo non tanto nelle prestazioni quanto nella media punti. Meritavamo qualcosa in più, abbiamo raccolto pochissimo. Dobbiamo tornare al successo con Brindisi. Cercheremo di lavorare per migliorare ancora e arrivare il più in alto possibile.
Cosa ne pensa del nuovo “Vito Curlo” e quale messaggio vuole lanciare ai tifosi e ai simpatizzanti del Fasano?
È stata realizzata davvero un bella struttura. Il tappeto di erba sintetica come terreno di gioco credo sarà il futuro. Per Fasano è fondamentale avere un campo dove ci si può allenare regolarmente e si può fare il settore giovanile, senza dover girare tra le città limitrofe. Ora abbiamo la nostra base, il Curlo è diventato una vera e propria bomboniera. È un grande punto di partenza per la piazza, per la tifoseria che ci è sempre vicina. Cercheremo di onorare la maglia sino alla fine, questa squadra ce la metterà tutta e chiedo ai tifosi di sostenerci sempre.
Ultima domanda: una considerazione personale sul Nardò, sua ex squadra che tra l’altro ha lanciato lei come allenatore.
Era stata costruita per stare stabilmente nei playoff secondo il programma della società che. Ma i risultati non sono stati quelli sperati e ora deve lottare per la salvezza. Quando una squadra costruita per altri obiettivi si trova in quella posizione di classifica, non è facile uscirne. Ci sono tante squadre che vogliono salvarsi ed è complicato. Per me Nardò è un capitolo chiuso, è il passato, ora sono concentrato sul Fasano e cercheremo di fare del nostro meglio sino alla fine.