(con la collaborazione di Vincenzo Nannavecchia)
La redazione di DilettantiPuglia24 ha raggiunto telefonicamente per una chiacchierata il presidente del Brindisi Giuseppe Roma, che a distanza di qualche anno ritorna ad esporsi in prima linea con il sodalizio calcistico della sua città.
Cosa l’ha spinta dopo quasi dieci anni a riprendere nuovamente in mano assieme ad un gruppo di amici il sodalizio calcistico brindisino ed esporsi in prima linea consapevole delle varie e complesse difficoltà calcistiche ed extracalcistiche?
Devo dire che la passione per il calcio non mi è mai passata e che non ho mai smesso di seguire le vicende della squadra maggiore di calcio della città. Si sono combinate, per così dire, due condizioni: la prima è aver intercettato la prospettiva di un progetto strutturato e dotato delle migliori prerogative; la seconda è stata un po’ una contingenza storica, dettata dalla esigenza di far qualcosa per risollevare le sorti della società dopo un periodo per così dire accidentato.
Considerato i primi colpi ad effetto del mercato estivo del Brindisi, la squadra che si va delineando agli ordini di mister Alessandro Monticciolo sarà sicuramente altamente competitiva. L’obiettivo è azzerare quanto prima i punti di penalità e raggiungere la quota salvezza?
Occorre restituire al calcio un progetto credibile e in grado di rigenerare un clima di fiducia. L’ho detto più volte. Basta parlare del passato, noi vogliamo fare bene adesso per raccogliere i frutti nel futuro più prossimo. Certo, partire da -12 rende la strada più ripida ma non è un fattore che ci scoraggia. Siamo determinati a divertirci e far divertire, nella consapevolezza che ogni domenica sarà una battaglia. Il progetto si incardina su due valori: la sostenibilità e la qualità delle competenze.
Visto che le varie problematiche della società rischiavano di fare sparire il Brindisi dal panorama calcistico nazionale ed obbligarlo a ripartire dai bassifondi dei campionati regionali, a chi vuole dedicare la soddisfazione di aver ottenuto invece la tanto sofferta e sospirata iscrizione al campionato di Serie D?
L’iscrizione ha il valore di una promozione. Siamo partiti da sotto zero chiudendo tutte le vertenze in pendenza con i vecchi tesserati e abbiamo dato un vestito nuovo alla squadra di calcio. Un traguardo che è al contempo un punto di partenza. La dedica è senza dubbio alla città e desideriamo che sia la città, in ogni sua parte e con ogni sua voce, a partecipare a questa impresa. Non la intendiamo come una fuga solitaria ma come una corsa in gruppo. Uniti si diventa davvero invincibili.
Sinceramente parlando che tipo di Brindisi vedremo in campo nel prossimo campionato di Serie D girone H?
Una squadra disposta a tutto per ritrovare l’antico patto di fiducia con il suo pubblico. Stiamo lavorando duramente, non ci stiamo risparmiando, perché consideri che occorre ricostruire ogni aspetto dell’organizzazione. Gianni è al lavoro, a stretto contatto con i ruoli tecnici, per allestire una squadra forte e competitiva. Il campo darà le risposte ma sono convinto che le premesse sono dalla nostra parte.
Quale rapporto esiste tra la classe dirigente politica locale di Brindisi e lo staff dirigenziale della società?
Un rapporto cordiale e dialogico. Le istituzioni rappresentano senza meno una parte integrante con compiti legati soprattutto al regolare funzionamento e alla efficienza dell’impianto di gioco.
Infine un messaggio che vuole lanciare a tutti i suoi colleghi imprenditori e a tutti i tifosi e simpatizzanti del Brindisi?
Può sembrare una banalità o un luogo comune ma questo è un progetto che va inteso in senso partecipato. La partecipazione crea entusiasmo e l’entusiasmo genera le condizioni per alimentare nuove mete e nuovi obiettivi. Ora siamo partiti. Qualcuno diceva che la strada si fa camminando. Per questo non ci precludiamo nulla e intanto lavoriamo lanciando.