Dopo le dichiarazioni polemiche del mister del Bisceglie, Nicola Ragno, ecco la risposta del presidente del club, Nicola Canonico, in merito alla notizia della mancata riconferma in panchina del trainer molfettese.
“In questi giorni ho sentito e letto dichiarazioni di Nicola Ragno in merito alla sua mancata riconferma e al mio comportamento nei suoi confronti. Premesso che mister Ragno è ufficialmente un nostro tesserato fino al 30 giugno 2017 e per tale ragione lo esorto a mantenere un comportamento corretto e professionale fino a tale data, rispettando i ruoli e non rilasciando dichiarazioni o interviste senza l’autorizzazione da parte del club, mi preme precisare quanto segue: durante questa stagione calcistica ho sempre sostenuto Nicola Ragno difendendolo anche nei momenti più difficili (vedi la contestazione della tifoseria dopo la sconfitta di Manfredonia,ndr), credendo nelle sue capacità e cercando sempre un dialogo costruttivo nel bene della squadra. Non è un caso che dopo Manfredonia, in un confronto di diverse ore, approntato sulle difficoltà e i motivi incontrati dalla squadra ad inizio torneo e le eventuali soluzioni da apportare per dare la giusta sterzata al campionato, decisi personalmente di confermargli la piena fiducia e continuare il rapporto collaborativo che poi ci ha regalato tante soddisfazioni e vittorie, a partire da quella interna contro il Cynthia che rappresentò la svolta del nostro campionato. Quando si vince un campionato i meriti vanno egualmente suddivisi tra tutte le componenti che hanno fatto parte del progetto: dall’atleta al tecnico, dal dirigente all’ultimo collaboratore, perché in questo sport come in molti campi della vita, i personalismi non hanno mai portato a conquistare delle vittorie, e questo forse mister Ragno dovrebbe tenerlo bene a mente.
Il martedì successivo alla vittoria del campionato chiamai personalmente mister Ragno per parlare della futura stagione agonistica e di possibili atleti da riconfermare, prospettandogli la mia ferma volontà di proseguire con lui e di concedergli la possibilità di allenare per la prima volta nella sua carriera in un campionato professionistico. La risposta fornitami fu tutt’altro che entusiasta, complice alcune sue perplessità dovute essenzialmente al suo principale impiego lavorativo. Il suo lavoro da impiegato in banca avrebbero potuto rappresentare un serio ostacolo per un ingaggio nei campionati professionistici (essendo una squadra di calcio professionistica comparata ad una vera e propria azienda, a norma di legge è impossibile poter avere un ingaggio presso due enti contemporaneamente, ndr) e in tal senso sarebbe servita una seria valutazione con tutta la sua famiglia su che scelta prendere. Mi fu chiesto di poter riflettere qualche giorno, in modo da poter ponderare l’unica soluzione a lui possibile, ovvero una possibile aspettativa in banca (l’aspettativa consiste in un congedo temporaneo, che può essere retribuito o non, durante il quale si viene sospesi dal lavoro, salvo poi essere reintegrati alla fine del periodo stipulato tra datore di lavoro e dipendente, ndr). Pur consapevole che la legge 53/2000 in merito alle aspettative non permette che questa venga data per altri incarichi lavorativi, ma solo per gravi motivi familiari, personali o incarichi istituzionali, decisi di concedergli comunque del tempo per poter trovare una possibile soluzione, senza dargli nei giorni successivi ulteriori pressioni in merito. Dopo diversi giorni, a seguito della vittoria nella prima gara della poule scudetto contro l’Arzachena (14 maggio), non potendolo contattare al termine della gara perché ancora impegnato nelle interviste con gli organi di stampa, fu mia premura chiamare il nostro direttore tecnico Vincenzo Milillo affinché potesse invitare mister Ragno a contattarmi appena terminate le interviste di rito. Da allora, fino all’ultima gara della poule scudetto contro il Ravenna, non ho mai ricevuto quella chiamata né ho mai avuto modo di sapere da Nicola Ragno quale fosse la sua scelta, in un silenzio, in barba al rispetto che dovrebbe esistere tra datore di lavoro e un dipendente, che ho reputato come un tacito rifiuto alla possibilità di rimanere con noi anche per la prossima stagione. Ho sempre lavorato sulla programmazione e in tale ottica voglio improntare il prossimo campionato professionistico con il Bisceglie. Il comportamento poco professionale di Nicola Ragno e la necessità di avviare e programmare la prossima stagione in tempi ottimali, sono state le principali cause della mia decisione, presa di comune accordo con l’intero staff dirigenziale. Con questo, voglio chiudere definitivamente questa polemica inutile, augurando a Nicola Ragno le migliori fortune calcistiche e di trovare una società che gli permetta di avere la fiducia, la tranquillità, gli uomini e i mezzi economici, per conquistare ulteriori vittorie“.