(a cura dell’ufficio stampa del Melendugno)
Simone Giannone, attaccante classe 1990, in forze quest’anno al Melendugno, domenica scorsa, nella gara contro l’Alessano, è stato protagonista di una doppietta che ha regalato alla sua squadra la vittoria del match. Lo conosciamo meglio in questa intervista.
Simone, domenica una doppietta che ha consentito alla tua squadra di portare a casa questa importante vittoria contro l’Alessano e la quinta vittoria consecutiva. Come è andata?
Per noi era troppo importante vincere contro l’Alessano, perché ci avrebbe fatto fare il salto di qualità definitivo verso le zone di alta classifica. Dopo una grande vittoria come quella ottenuta a Zollino, bisognava consolidare il tutto vincendo in casa. Sono doppiamente contento per la mia doppietta.
Domenica prossima invece la sfida contro il Surbo, che naviga nelle zone calde della classifica.
Ripartiremo dalla prestazione e la grinta di domenica scorsa, abbiamo lavorato tanto e dobbiamo pensare a fare ciò che sappiamo, indipendentemente da chi scenderà in campo. Abbiamo dimostrato che in ogni campo vogliamo imporre il nostro gioco e la nostra identità, lo facciamo per la maglia che indossiamo perché siamo il Melendugno e cercheremo sempre di ottenere il bottino pieno.
La tua opinione sul campionato. I tuoi obiettivi personali?
È un dato di fatto che in questo girone quattro/cinque rose sono all’altezza, e nessun risultato è scontato. Il mio obiettivo personale è quello di portare il Melendugno in Prima Categoria e naturalmente fare gol senza limiti, magari chissà anche superando il mio record di trenta gol!
E su mister, società e compagni?
La mia scelta è stata presa anche per questo, sono sceso in Seconda Categoria, nonostante avevo richieste di squadre di categoria superiore, proprio per il progetto che ad agosto il presidente Mazzotta e il direttore Margiotta mi avevano illustrato (quello di continuare a vincere e portare in alto il nome di Melendugno). Mister Petrachi lo conoscevo già e le sue capacità in queste categorie non le scopro di certo io. Sui compagni, siamo un gruppo fortissimo ma soprattutto giovanissimo, fatto di grandi calciatori ma sopratutto grandi uomini, anche per questo ci viene tutto più facile.