Riceviamo e pubblichiamo un comunicato a firma dello staff tecnico della Polisportiva Sammarco e di mister Luigi Di Claudio:
Bisogna cancellare gli errori del passato e ripartire con una programmazione da Polisportiva, da vera società calcistica. Basta con le gestioni raffazzonate condite dal motto ”basta che giocate a pallone”. San Marco e i tifosi meritano ben altro.
Non basta vincere i campionati per avere dalla propria parte i tifosi, serve prima di tutto tanta chiarezza. Senza fare vane promesse che poi puntualmente non vengono mantenute dalla proprietà.
Tutte le componenti e gli ingranaggi della macchina devono andare al proprio posto con ruoli e compiti ben definiti che devono incastrarsi alla perfezione lavorando in sinergia, nessuno spazio va lasciato all’improvvisazione.
Il calcio dilettantistico in fondo non è complicato, ma certi passaggi sono basilari, una struttura organizzativa è necessaria, altrimenti diventa dura partecipare a qualsiasi campionato, a prescindere dalla categoria.
Noi il nostro obiettivo lo abbiamo raggiunto, volevamo riconsegnare, in breve tempo, questa gloriosa società là dove era stata lasciata dalla proprietà con la mancata iscrizione al campionato di Prima Categoria. Tre anni fa abbiamo fatto rinascere dalle ceneri questa squadra, al primo raduno di selezione si presentarono ben quarantatré ragazzi sammarchesi, vogliamo perciò ricordare alla proprietà che tutto il capitale umano è nostro.
Siamo solo un gruppo di amici con una grande passione per la squadra del nostro paese, non abbiamo mai chiesto nulla in cambio per il nostro impegno, e i nostri ragazzi, che sono ormai diventati un saldo gruppo di amici, hanno dato tutto per tre anni, senza mai aver ricevuto nessun premio o tornaconto. Lo abbiamo fatto tutti per San Marco e per la storia della Polisportiva.
Ma senza le condizioni su esposte, il tecnico Luigi Di Claudio e tutti noi collaboratori non faremo più parte del progetto, siamo stufi di essere trattati con sufficienza, nonostante i nostri grandi sacrifici, siamo stanchi di metterci sempre del nostro, anche economicamente, senza ricevere mai un “grazie”.
Disputare un campionato di Prima Categoria mantenendo ancora ambizioni alte, perché questo richiede il blasone del Sammarco, significa investire in capitale umano e materiale e non crediamo che l’attuale proprietà sia disposta a far ciò.
Ci auguriamo pertanto che la proprietà porti avanti il lavoro fatto da noi, senza di noi, magari avvalendosi di persone più accondiscendenti. Una cosa la vogliamo precisare bene, la Polisportiva Sammarco non è una proprietà privata, ma un bene che appartiene a tutta la comunità.