(di Danilo Sandalo)
“Certi amori non finiscono, fanno dei giri immensi e poi ritornano”, cantava Antonello Venditti nella sua famosa canzone “Amici mai” nel 1991. In questa frase si racchiudono tanti sogni e speranze che ogni uomo durante la sua crescita individuale si porta nel cuore e nell’anima mentre va alla ricerca della sua strada coltivando un sogno che probabilmente gli appartiene ma che tuttavia lo costringe spesso a mettere da parte gli affetti più cari pur di vederlo realizzato, senza però mai trascurare quel desiderio innato di potersi un giorno ricongiungere con ciò che fa parte di sé e per cui nutre un amore innato, che sia quello per la fidanzata, per la famiglia o la sua terra d’origine non ha importanza.
Già in passato abbiamo avuto esempi di personaggi del mondo del calcio che dopo una brillante carriera lontano dalla loro terra sono tornati a riabbracciarla, come per sancire un patto di ricongiungimento con essa, basti pensare a Franco Causio, Pasquale Bruno, Checco Moriero, Fabrizio Miccoli e, perché no, Javier Ernesto Chevanton, salentino d’adozione, giusto per citarne qualcuno.
È un po’ il caso di Filippo Ciurlia, centrocampista classe 1983 di origini casaranesi, attualmente in forza all’Atletico Racale nel girone B del campionato di Promozione Pugliese, che dopo aver girovagato per l’Italia ed aver fatto un’esperienza a dir poco invidiabile per chi gioca in categorie minori, vestendo maglie di società blasonate come Pescina Valle del Giovenco, L’Aquila, Termoli, Sulmona, Mezzocorona, Ischia, Pro Vasto, Corridonio, San Salvo, Paternò, senza dimenticare le esperienze passeggere in Eccellenza pugliese nella sua Casarano (2014/15) e Sogliano (2008/09), quest’anno ha deciso di accasarsi nel club del piccolo comune salentino neopromosso in Promozione spinto soprattutto dall’amore e dal legame con la sua terra d’origine dopo anni trascorsi a calcare i campi lontano da casa.
In tutto questo tempo trascorso Ciurlia ha collezionato esperienza e vittorie, regalando gioie ai tifosi che lo hanno potuto acclamare e ricevendo in cambio affetto da piazze a dir poco calorose, come lui stesso le definisce. Tant’è che all’attivo può vantare la vittoria di ben cinque campionati e una Coppa Italia, riuscendo ad ottenere con il Sulmona (Promozione abruzzese) addirittura il record assoluto di punti in campionato nella stagione 2010/11. Lo scorso anno durante il mercato invernale ha fatto ritorno nel Salento, contribuendo alla miracolosa salvezza (come lui stesso afferma con grande entusiasmo) della Toma Maglie nello spareggio vinto 2-1 contro i padroni di casa del Manduria. Quest’anno ha avuto una partenza sprint risultando decisivo già alla prima giornata di campionato contro il Massafra, in trasferta, siglando il gol del pareggio per la sua compagine che ha dato vita a una grandissima rimonta culminata con la vittoria per 2-1.
Di seguito le dichiarazioni rilasciate da Filippo Ciurlia in esclusiva per DilettantiPuglia24 per commentare l’esito vittorioso della sua squadra e raccontarci brevemente cosa ne pensa della sua nuova esperienza.
Filippo, parlaci di questa nuova esperienza con l’Atletico Racale e come mai hai scelto questa piazza.
Già dallo scorso anno avevo deciso di riavvicinarmi definitivamente a casa, un po’ per l’età visto che ho quasi 35 anni e un po’ perché ero stanco dopo 14 anni di stare lontano e per questo mi sono accasato a Maglie dove ho chiuso la stagione. Quest’anno sarei dovuto ripartire vestendo gli stessi colori, ma poi per altri motivi ho dovuto cambiare i miei programmi e mi ha cercato l’Atletico Racale, società che già conoscevo e di cui si dice un gran bene, ed è bastato un incontro con il presidente, una persona serissima, che mi ha chiesto una mano visto che per loro è la prima partecipazione al campionato di Promozione. Inoltre all’inizio c’era in panchina mister Dario Levanto che ho già avuto in passato come allenatore a Sogliano e quindi ho accettato questa sfida.
All’esordio in campionato hai contribuito alla vittoria della tua squadra realizzando il gol del pareggio che ha dato vita alla rimonta sul campo del Massafra, risultando determinante per il risultato finale. Ti aspettavi una partenza così frizzante?
Per quanto riguarda la partenza frizzante devo essere sincero no, anche se comunque stiamo lavorando bene avendo preparato benissimo la partita con mister Corallo, un mister giovane e umile che è arrivato al posto di Levanto (andato a ricoprire un ruolo importante presso una società di Serie A) e che ci sta dando tanto in termini di valore. Sapevamo delle difficoltà del Massafra che è una squadra che aveva iniziato la preparazione da pochi giorni e che aveva perso 5-1 in Coppa Italia, risultato che onestamente credo sia stato un po’ bugiardo per quello dimostrato sul campo dai tarantini. Anche noi venivamo dalla partita di Coppa con l’Ugento dove ai punti avremmo meritato sicuramente di più. Domenica abbiamo incontrato delle difficoltà all’inizio, preventivate tra l’altro, ma nella ripresa abbiamo ottenuto quanto di buono stavamo dimostrando prima pareggiando, grazie a un mio gol, inaspettato perché sono uno che segna pochissimo, e poi andando a vincere. Sono contento per aver contribuito alla prima marcatura e alla prima vittoria per questa società che è all’esordio assoluto nel campionato di Promozione.
Cosa ti aspetti da questa stagione agonistica e cosa pensi di poter trasmettere ai più giovani?
Il nostro obiettivo è salvarci quanto prima possibile, poi quello che verrà in più sarà tanto di guadagnato perché come ben sappiamo è un campionato molto ostico dove ci sono società blasonate come Brindisi, Tricase, Maglie, però noi stiamo lavorando bene e cercheremo di arrivare alla quota salvezza senza affanni. Per quanto riguarda quello che posso trasmettere ai giovani dico soprattutto la voglia e la passione e potendo dare qualche consiglio direi uno stile di vita adeguato a uno sportivo perché questi sono dettagli che possono fare la differenza.
Facendo un pronostico sul campionato chi secondo te è candidato alla vittoria finale e quali possono essere le sorprese?
Sulla carta, per blasone, rosa, tradizione, ecc., credo che vincerà il Brindisi. Poi ci sono altre realtà come Mesagne, Salento Football Leverano e qualche altra compagine che potranno recitare un ruolo di prim’ordine, ma il Brindisi sarà lo schiacciasassi del campionato.
Per finire, vista la tua lunga esperienza da girovago presso squadre di altre regioni, riesci a constatare delle differenze tra il modo di vivere e interpretare il calcio (seppur dilettantistico) qui in Puglia, e in particolar modo nel Salento, e i posti in cui hai vissuto e giocato in passato?
La differenza la fanno gli abitanti delle città, perché in Puglia vi sono città abbastanza grandi, mentre nel centro Italia, dove sono stato, sono per lo più piccoli centri dove si gioca di più a calcio, mentre più a Sud le piazze sono più calde, e questo fa la differenza.
… e per quanto riguarda le strutture sportive e metodologia di allenamenti per esempio cosa puoi dirci sempre in merito ai tuoi trascorsi?
Sicuramente come strutture sono più avanti rispetto a noi in quanto quasi tutte le società hanno a disposizione il manto erboso, oltre che palestre e altro. Senza dubbio si gioca un po’ di più a calcio perché molti calciatori sul finire della carriera scendono di categoria e questo favorisce lo spettacolo, mentre qui in Puglia prevale in un certo senso il gioco duro. L’anno che sono stato nei dilettanti in Campania, nel girone H, ho potuto notare che vi erano analogie con la Puglia e il resto del Sud in generale ma l’approccio e gli allenamenti sia al Centro Italia che al Sud rimangono pressapoco gli stessi così come uguale è il calore dei tifosi e della gente.
Vuoi salutare o ringraziare qualcuno in particolare?
Ci tengo a salutare gli abitanti delle popolazioni abruzzesi, in particolar modo quelli della Marsica, che è di fatto la mia seconda casa, e di Ischia, dove recentemente c’è stato il terremoto. Il mio pensiero costante va soprattutto a loro.