
Carmine Bray © A. Toma Maglie
(con la collaborazione di Vincenzo Nannavecchia)
L’intervista della redazione di DilettantiPuglia24 a mister Carmine Bray, allenatore di grande esperienza nel mondo del calcio dilettantistico pugliese. Per nove anni ha inoltre fatto parte dello staff tecnico del settore giovanile dell’Us Lecce partecipando a due campionati nazionali Giovanissimi. Dalla scorsa estate, con l’avvento alla AT Maglie della presidente Paola Vella, ha deciso di sposare il progetto ricoprendo il ruolo di tecnico e coordinatore del settore giovanile.
Cosa l’ha convinta a sposare il progetto tecnico del settore giovanile del Maglie?
Sicuramente la storia pluriennale della società, nonché il progetto che mi è stato proposto dalla vulcanica presidente Paola Vella, un progetto dove non manca l’attenzione sulla prima squadra ma che dà un grandissimo valore al settore giovanile e alla scuola calcio per rifondare e consolidare nel tempo questo settore, secondo me di importante rilievo, cosa che mancava da molto a Maglie.
Lei conosce bene anche il settore giovanile professionistico avendo fatto parte dello staff tecnico del Lecce. Quale la differenza esiste tra il settore giovanile professionistico e quello del mondo dei dilettanti?
Ho avuto la fortuna di fare parte del settore giovanile dell’Us Lecce per nove anni, partendo dagli Esordienti sino a disputare per due stagioni consecutive il campionato nazionale Giovanissimi (con i nati nel ’92 e nel ’93). Le differenze e le difficoltà che si hanno in un settore giovanile dilettanti sono tante, dalle strutture, alla programmazione tecnico-tattica e medica. Inoltre nei dilettanti si ha una ristretta selezione che deriva dai paesi limitrofi mentre nei professionisti la selezione è a livello nazionale ed internazionale. Tutto questo rende ancora più complesso, ma sicuramente più motivante, il compito degli istruttori e degli addetti ai lavori.
Quanto è bello ed entusiasmante lavorare con i giovani calciatori del domani?
Ho avuto la fortuna di lavorare per molti anni con squadre dilettantistiche a partire dalla Seconda Categoria sino alla Serie D ma ho sempre fatto anche settore giovanile e scuola calcio che per me è l’essenza di questo stupendo sport. È fantastico lavorare con i ragazzi e vederli crescere anno dopo anno, vederli passare da quello che inizialmente e giustamente è un semplice gioco ludico e spassionato all’acquisizione di un senso di squadra è ogni volta qualcosa che mi riempie di soddisfazioni. È gratificante vedere questi ragazzi affrontare giorno dopo giorno una crescita personale, oltre che fisica che li porta a confrontarsi con i piccoli problemi individuali e di squadra, accettare e saper rispettare le regole e valore al gruppo, entrare in una socialità che rende più forti e consapevoli dentro e fuori un campo da gioco. E vedere nei loro occhi la gioia e l’entusiasmo nel riuscire a superare queste difficoltà affrontando timori e dubbi ti fa sentire orgoglioso e ti gratifica, soprattutto umanamente, perché seppur in una minima parte, pensi di aver potuto dare anche tu un contributo piccolo ma di cuore alla loro crescita. Se hai la fortuna di prendere un gruppo di ragazzini e portarli avanti dai Primi Calci sino ai Giovanissimi, vederli crescere e passare da giocherelloni a piccoli calciatori posso garantire che è una soddisfazione grande e indescrivibile come mister ma soprattutto come uomo.
Da esperto conoscitore dei campionato di calcio dilettantistico pugliese, qual è secondo lei il grado di difficoltà di questo campionato di Promozione puglie girone B e dove può arrivare la prima squadra del Maglie?
Quest’anno il campionato di Promozione pugliese girone B sarà molto equilibrato. Ci sono compagni blasonate quali Matino, Otranto, Taurisano, Grottaglie, Maglie e Locorotondo, tutte piazze molto importanti. Già dalle prime battute si vede un equilibrio che sono certo che ci farà vivere una battaglia sportiva fino all’ultima giornata. È un torneo che ha aumentato il tasso tecnico-tattico creando entusiasmo sui propri sostenitori. La Toma Maglie è una compagine completamente nuova nel suo organico. Ha grande potenzialità individuali che pian piano grazie alla scrupolosa guida e progettualità di mister Andrea Salvadore sta diventando “squadra”. È un gruppo unito che vive con entusiasmo e determinazione che vive alla giornata e solo il 18 maggio 2025 ci saprà dire chi siamo e dove stiamo.
Un messaggio a tutti i supporter del Maglie?
So per esperienza personale che la tifoseria della Toma Maglie è unica. È una tifoseria appassionata, competente e rispettosa. È il famoso dodicesimo uomo in campo. A loro chiedo di stare vicino e di supportare la presidente Paola Vella nel suo progetto, perché è un progetto a medio-lungo termine e di grande valore, centrato sul presente ma con uno sguardo rivolto al futuro, sia per la prima squadra sia per il settore giovanile e per la scuola calcio. Un progetto ad ampio raggio in cui credo molto che mancava a Maglie da tanti anni.