(di Mariano Ventrella)
Dopo aver militato sulle panchine di Bitritto, Giovinazzo, Modugno ed Atletico Acquaviva, poco meno di un mese fa era stato prescelto per risollevare le sorti della Polimnia Calcio, ultimo in classifica nel campionato di Promozione pugliese girone A con soli due punti dopo cinque giornate, nel tentativo di mantenere in categoria la compagine rossoverde. Senonché, nel giro di sole quattro giornate, per il neo tecnico Francesco “Ciccio” Mongelli, classe 1964, si è conclusa la breve parentesi sulla panchina del team di Polignano per motivi alquanto singolari che lo stesso allenatore testualmente riporta:
In data 13 ottobre mi era stato affidato l’incarico di allenare la Polimnia, pochi giorni dopo, il 20, ho firmato il contratto che mi legava alla società, subentrando al precedente allenatore, con l’obiettivo di salvare la squadra, d’intesa con la dirigenza che, fino al mercato di dicembre, si sarebbero dovuti limitare i danni per poi rinforzare l’organico nei ruoli scoperti per poi ripartire con una squadra più competitiva.
Al mio debutto, il 22, nella mia prima partita a Spinazzola otteniamo un pareggio esterno incoraggiante. Seguono due sconfitte interne in tre giorni, la prima contro un Ginosa fuori portata e la seconda ad opera del Terlizzi in virtù di un calcio di rigore, in una gara dove i nostri avversari non effettuano un tiro in porta, mentre la nostra squadra colpisce un incrocio dei pali e sfiora il pareggio in diverse occasioni.
Domenica 5 novembre si consuma lo sfregio, un vero e proprio omicidio senza alcun movente. Andiamo a Noicattaro ad affrontare un vero e proprio squadrone con attaccanti di primissimo livello; ne usciamo con un 1-1 meritatissimo, con i nostri tifosi in visibilio; i ragazzi sono felicissimi, nello spogliatoio festeggiamo, è chiaro a tutti loro che il lavoro paga e che in tre settimane abbiamo fatto passi da gigante; non siamo più ultimi ma penultimi e la domenica successiva avremmo ospitato il Bitritto che ci precede e che avremmo potuto scavalcare guadagnando un’ulteriore posizione. Torno a casa e mi giunge una telefonata che mi annuncia l’esonero dall’incarico per scarso feeling col presidente.
Resto basito.
Questo presidente non mi ha mai parlato, non si è presentato alle ultime due partite e sostiene di non avere feeling. Mi limito a rispondere: “Ah, ok, complimenti a voi”.
Colgo l’occasione, dopo aver ringraziato i ragazzi ad uno ad uno, recandomi a Polignano per salutarli, di abbracciare gli ultras della Polimnia che mi hanno dimostrato fiducia e rispetto dal primo all’ultimo giorno. Sono sicuro che, se mi avessero lasciato in vita, ci saremmo tolti grandi soddisfazioni.