Dopo aver vinto tre campionati di seguito, portando la rifondata Polisportiva Virtus Matino della presidente Cristina Costantino, dalla Terza Categoria fino alla Promozione, Antonio Toma lascia il sodalizio matinese.
La notizia era già nell’aria verso la fine dello scorso campionato di Prima Categoria, vinto proprio dal Matino dopo un testa a testa con il Manduria durato per tutta la stagione. I bene informati sostengono che dietro questa decisione ci sia una chiamata tra i professionisti per l’allenatore magliese, inventore del 4-2-4, tanto che si narra che l’ex tecnico della nazionale italiana Giampiero Ventura abbia preso spunto proprio da mister Toma per impostare il suo gioco. Che sia vero o meno poco importa, perché la bravura di Antonio Toma non passa di certo dalle leggende metropolitane o storielle popolari, ma è ben datata nel suo lungo curriculum dove vanta panchine (e vittorie!) importanti come Pisa, Taranto, Lecce, ma anche come vice di Antonio Conte al Bari e all’Atalanta. E negli ultimi giorni l’ex mister del Matino è stato associato proprio al tecnico leccese ex Chelsea che per la prossima avventura milanese, sponda nerazzurra, vorrebbe con sé nel suo staff proprio il suo vecchio collaboratore Antonio Toma.
Come già detto in precedenza, la bravura di mister Toma non si misura dal suo passaggio o meno nello staff di Conte, però se ciò dovesse avvenire sarebbe un motivo di lustro, orgoglio e vanto per la società e la dirigenza matinese, nonché per tutta la comunità di Matino che ha potuto godere delle gesta di Toma prima da calciatore e successivamente da allenatore. Denominatore comune di questo binomio “Toma-Matino” è stata sempre la famiglia Costantino, prima con il padre Rocco, ex presidente, ed ora con Cristina, figlia ed attuale numero uno del club. Sarebbe il giusto riconoscimento ad una famiglia, una società e una dirigenza per il lavoro svolto in questi tre anni al di là dei risultati sportivi ottenuti sul campo, ma soprattutto per l’ impegno, la passione e l’energia impiegata affinché potessero arrivare le vittorie. La stessa passione che con caparbietà stanno provando a trasmettere a tutta la cittadinanza.
Ora per il Matino si prospetta una sorta di anno zero con la scelta di un nuovo allenatore che dovrà raccogliere un’eredità pesante ma che troverà un ambiente motivato e determinato a non arrestare i suoi margini di crescita. Usando una metafora di Tiziano Terzani “la fine è il mio inizio” si potrebbe dire che quindi dopo questo addio si è pronti per un nuovo inizio e che il bello senza dubbio deve ancora venire. E visti i protagonisti è il caso di dire che “il buongiorno si vede dal Matino”!