(con la collaborazione di Vincenzo Nannavecchia)
La redazione di DilettantiPuglia24 ha raggiunto telefonicamente per una breve intervista mister Angelo Petrarolo, tecnico del San Vito, squadra militante nel girone B del campionato di Prima Categoria pugliese. Mister Petrarolo, sanvitese doc, dimostra da anni di sapere lavorare benissimo con i giovani talenti, facendo da collante tra tutti i componenti della squadra.
Cosa prova dopo tanti anni nello staff tecnico del San Vito come trainer del settore giovanile?
Lavorare con i ragazzi dà delle bellissime soddisfazioni. Ognuno di loro mi dà qualcosa, soprattutto sul lato umano ed io ricambio insegnando loro le poche combinazioni calcistiche e comportamentali che a mia volta mi sono state insegnate in oltre venti anni disputati nei vari campionati dilettantistici. Se poi qualcuno fa anche delle esperienze nelle prime squadre le soddisfazioni aumentano.
Quanto è importante per un club fare calcio sostenibile, investendo in progetti a medio e lungo termine, soprattutto con i giovani?
Direi che il settore giovanile deve essere la base per il futuro di qualsiasi società, sia essa dilettante o professionistica, è come le fondamenta per una casa. Per cui ognuno di noi tecnici deve essere contento ed entusiasta di farlo trasmettendo loro la passione per questo sport. E devo dire che, a partire dai Primi Calci fino ad arrivare alla Juniores, la scuola calcio del San Vito attua da tempo questa politica.
Il San Vito, purtroppo, deve dire addio al sogno di partecipare agli spareggi playoff. Quale pensa possa essere la causa del mancato posizionamento?
Beh le cause possono essere tante: le variabili che si affrontano nel corso del campionato sono tante e bisogna metterle in conto, tra cui infortuni, squalifiche, ecc. Dispiace tanto perché eravamo partiti bene con un rooster di tutto rispetto. Nella seconda parte del campionato però qualcosa è sfuggita di mano e c’è stata una flessione negativa che ci ha portato pian piano fuori dalla zona playoff. Un plauso comunque a tutti i ragazzi e a chi li ha guidati per non aver mollato, nonché alla società che ha fatto grandi sforzi. Non ci siamo riusciti quest’anno, ma spero che ci serva come esperienza per il futuro.
Un messaggio che vuoi lanciare a tutta la piazza biancoverde, dal tifo organizzato della Brigata Normanna ai simpatizzanti in genere?
A tutti i tifosi che seguono la squadra sia in casa che fuori dico di non mollare perché il tifo sano ed organizzato è sempre stato il dodicesimo uomo in campo. Erano tanti anni che la Brigata non si vedeva più, probabilmente anche loro avevano perso l’entusiasmo, com’è facilmente intuibile, ma spero che anche per il prossimo campionato siano presenti dall’inizio ad incitare come solo loro sanno fare.