
Mimmo Camposeo (a sinistra) © US San Vito 1923
(con la collaborazione di Vincenzo Nannavecchia)
Nel consueto appuntamento con le interviste ai protagonisti del calcio dilettantistico pugliese, DilettantiPuglia24 ha raggiunto questa settimana l’esperto centrocampista pugliese Mimmo Camposeo, veterano e profondo conoscitore dei campionati dilettantistici pugliesi, sanvitese doc e punto di riferimento dell’Us San Vito, squadra militante nel campionato di Prima Categoria pugliese girone B.
Cosa prova da sanvitese doc nell’indossare la maglia della storica squadra di calcio della sua città e nel diventare un punto di riferimento oltre che un veterano con il maggior numero di presenze?
Sicuramente indossare la maglia della città è uno stimolo in più per un calciatore e sono orgoglioso di aver avuto la possibilità di indossarla. Cerco sempre nelle partite di dare tutto me stesso e di lottare su ogni pallone. Negli allenamenti provo ad essere sempre presente e quando posso di consigliare nel migliore dei modi i ragazzi più giovani. Insomma nel mio piccolo cerco di dare il mio contributo come fa anche da molti più anni di me il nostro capitano Francesco Dignazio che è sicuramente l’esempio da seguire visto che indossa da sempre la maglia del San Vito e ha molte più presenze di me.
Quali sono le sue ambizioni e le sue prospettive future sia come calciatore ma soprattutto come uomo il giorno in cui smetterà di giocare a calcio?
Per il momento cerco di rimanere concentrato sul campionato incorso. Mancano ancora cinque partite e l’obiettivo è comunque quello di onorare l’impegno nel migliore dei modi dando il massimo in ogni partita cercando di portare il risultato a casa, per rispetto della società, del presidente, dello staff, del mister e per la gente di San Vito che ci ha sempre sostenuto. Per quanto mi riguarda non so cosa mi riserverà il futuro da calciatore anche perché l’età è avanzata e gli acciacchi iniziano a farsi sentire ma come uomo e come padre cercherò di seguire il più possibile il percorso sportivo dei miei due figli che spero possa regalargli quante più soddisfazioni possibili.
Il ricordo più bello che ha come calciatore? E qual è il suo sogno nel cassetto?
Il ricordo che porto stretto con me qui a San Vito è stato l’anno in cui militavamo ancora nel campionato di promozione e ambivamo a fare i playoff. Quell’anno c’era molte squadre forti fra tutte però spiccava il Novoli che aveva una e vera e propria corazzata. Per poter raggiungere il nostro obiettivo dovevamo vincere la partita in casa contro di loro. Fu una partita combattutissima con molti colpi di scena. Fu prima espulso il nostro portiere su un’azione viziata da un fuorigioco poi riconosciuto dal guardalinee che quindi annullo l’espulsione. Poi ci venne fischiato un rigore contro che venne ben sventato dal nostro portiere. Ricordo che prendemmo due pali e una traversa. Insomma fu una partita davvero combattuta. Fin quando all’ottantacinquesimo minuto su un calcio d’angolo per noi segnai di testa e vincemmo quella partita 1 a 0. Alla fine riuscimmo a centrare l’obiettivo dei playoff quell’anno. Fu davvero un anno indimenticabile.
Secondo un suo parere personale cosa è mancato al San Vito in questo campionato per riuscire a centrare l’obiettivo dei playoff?
Per quanto riguarda quest’anno calcistico, ritengo che in questo girone di Prima Categoria abbiamo incontrato squadre certamente ben attrezzate e abbiamo giocato in piazze davvero caldissime. Ricordo ancora il derby di andata con l’Ostuni dove erano presenti oltre 600 spettatori e lo stesso dicasi per Noicattaro. Purtroppo per noi quest’anno siamo stati un po’ condannati dai tanti infortuni. In tanti anni di calcio sinceramente non mi è mai capitato di assistere a così tanti infortuni da fine stagione. Può sembrare una scusa ma purtroppo è la realtà. Basta pensare che nel girone di andata abbiamo perso subito un ottimo centrocampista, Spagnulo, per lesione al legamento crociato. E nelle partite successive, sempre per lo stesso motivo, abbiamo perso Vecchio, Derriquez e Minelli. Infine il culmine lo abbiamo raggiunto quando hanno trovato l’accordo con Gabriele Sacco, centrocampista, e dopo una settimana di allenamento durante un’amichevole ha rimediato una distorsione al ginocchio. E credo che questi episodi abbiamo comunque condizionato la seconda parte della stagione. Mi dispiace tanto non aver regalato al San Vito il sogno dei playoff sicuramente è una piazza che merita altre categorie.
C’è un messaggio che vuole lanciare alla piazza sanvitese, dal tifo organizzato ai simpatizzanti in genere?
Voglio concludere dicendo comunque ai nostri tifosi di non perdersi d’animo. Purtroppo io credo che per fare bene nelle annate a volte serve anche quel pizzico di fortuna che sicuramente noi quest’anno non abbiamo avuto, ma che comunque non bisogna arrendersi. Gli obiettivi per essere raggiunti vanno perseguiti. Credo che comunque la strada sia quella giusta e le soddisfazioni sono certo che arriveranno anche perché ci sono molti giovani di buone prospettive.