Nell’analisi dell’annata 2022 del Lecce il peso specifico della promozione in massima serie basterebbe già da sé a dare un voto alto al club del Via del Mare. Ma la società del presidente Saverio Sticchi Damiani ha fatto molto di più.
Innanzitutto per ciò che riguarda il come la compagine pugliese è stata promossa in Serie A. Il balzo in massima serie non è stato affatto un caso, tant’è che era stato sfiorato anche nella stagione 2020/21, quando soltanto ai playoff la squadra all’epoca allenata da Eugenio Corini aveva ceduto al Venezia. Mentre nella stagione 2019/20 i giallorossi erano in Serie A. Insomma se il bilancio del 2022 è oltremodo positivo, visto anche il posizionamento in classifica in A che fa ben sperare i tifosi leccesi, è tutto il quinquennio della gestione Sticchi Damiani a essere virtuos0.
Ulteriori valutazioni potranno essere fatte dopo la pausa imposta dalla Coppa del Mondo. Proprio a proposito dei Mondiali di calcio che si stanno disputando in Qatar, il Lecce potrebbe trarre beneficio giacché non presenta alcun convocato per la rassegna qatariana, mentre altre squadre concorrenti per la salvezza come Salernitana, Sampdoria, Cremonese, Hellas Verona, e Spezia hanno portato diversi giocatori alle nazionali di Senegal, Polonia, Serbia, Galles, Australia, Camerun e Messico.
Nei cinque anni in cui il presidente guida il club salentino il Lecce ha conquistato tre promozioni. E non è affatto poco. In particolare dopo le annate sfortunate che hanno contraddistinto questa squadra per oltre vent’anni, e una risalita dalla Serie C che sembrava un’impresa. Adesso il Lecce respira un’aria nuova, fatta di palcoscenici importanti come la Serie A affrontata a viso aperto, e con la consapevolezza che dietro c’è un progetto che è già maturo.
Anche a livello di calciomercato, grazie al maestro Pantaleo Corvino, la squadra allenata da Marco Baroni ha fatto scoprire al calcio italiano diversi nomi interessanti, e tutti sotto i 25 anni d’età. Proprio la media della rosa è un’ulteriore valore aggiunto da menzionare nel percorso che i giallorossi hanno intrapreso da cinque anni a questa parte, e il bilancio negativo di appena due milioni di euro è facilmente sanabile viste le crescite dei cartellini dei vari Ceesay, già valutato 300mila euro in più, di Banda, il cui cartellino da due è salito a 3 milioni, e anche di Gabriele Strefezza, pagato 5 dai salentini e con un valore vicino ai 9 milioni adesso.
Una realtà come quella di Lecce è un chiaro esempio come in Italia ci sia ancora spazio e tempo per fare sport e calcio di ottimi livelli partendo e basandosi su competenza e ingegno, e non necessariamente su portafogli gonfi e spese folli. Il 2023 dovrà essere la definitiva consacrazione di una società che ha il principale e oneroso compito (assolutamente conseguito finora) di salvaguardare un sodalizio nato nel 1908, e che figura attualmente al 27esimo posto nella classifica dei club con più presenze in massima serie. I cinque anni vissuti in Lega Pro, ora Serie C, si spera sia l’ultima delusione data ai caldissimi tifosi del Lecce, ai quali nel bilancio dell’annata 2022 va un meritatissimo 10.