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Nella sua ultima intervista Ernesto Chevantón racconta del suo amore per Lecce e della rivalità di sempre con il Bari, ancora tanto sentita da parte dei tifosi.
Chevantón è stato, e in qualche modo ancora lo è, un vero e proprio idolo della tifoseria giallorossa. La sua intervista esclusiva racconta di un legame che non si è mai spezzato e che lo ha portato, dopo anni, ad allenare gli Under 15 giallorossi. Nell’intervista Chevantón racconta anche del suo rapporto con il calcio attuale, delle differenze che vede con i giocatori moderni che non sono più attaccati alla maglia e alla rivalità con il Bari che, a distanza di anni e in categorie differenti, si fa sentire sempre in maniera molto forte.
Il Bari, altra big pugliese, ha rappresentato, negli anni Ottanta e Novanta fino ai primi Duemila, una grande realtà del calcio del Sud, con campioni di grande spessore come Antonio Cassano o Joao Paulo e con una grande tradizione, una compattezza straordinaria e un pubblico sempre appassionato. La Puglia merita, quindi, squadre di calcio nella massima serie pronte a darsi battaglia. Sembra, ad onor del vero, che negli ultimi anni questo sia stato ampiamente dimostrato con il Lecce in Serie A e con un grande avvio di Serie B per il Bari.
Chevantón: un grande pubblico per una grande squadra
Il giocatore uruguaiano racconta, con grande passione, il suo amore per Lecce e quanto sia felice dell’amore del suo pubblico verso una squadra che, con alcuni elementi di grande valore come il giovane Colombo, può fare bene nel prossimo campionato di Serie A. Il ragazzo, in prestito dal Milan, è una delle punte di diamante di questa stagione che, con l’arrivo di Umtiti dal Barcellona, fa sperare in una salvezza tranquilla. Chevantón, comunque, ci tiene a ricordare il suo Lecce e una sfida salvezza con il Bari risolta proprio in un derby vinto dai giallorossi.
Gli anni di Chevantón campione e le bandiere del calcio
I suoi anni, quelli intorno al 2010, sono stati anni di sfide aperte, di un Lecce che ha fatto sognare e di un campione come lui che si è sempre dato fino in fondo per la squadra. Alla domanda se ci sono campioni attaccati alla maglia, Ernesto risponde secco che il calcio è cambiato e che non ci sono più bandiere. Forse solo l’atteggiamento di Mertens che rifiuta la Juve (rivale del Napoli) per andare a giocare all’estero mostra ancora quel rispetto e quell’amore che fa del calcio il gioco più bello del mondo.
Bari: una grande piazza che spera di tornare presto in Serie A
Il Bari è stato, per alcuni anni, una delle tante nobili decadute del calcio italiano. Una brutta gestione, negli ultimi tempi, aveva portato al fallimento della società e al ritorno, solo nel 2018, con De Laurentiis partendo dalla Serie D. Abbiamo, però, tutti strette al cuore le immagini del Bari vincente nella Mitropa Cup del 1990, stesso anno in cui riuscì nella grande impresa di un decimo posto in Serie A. Parliamo di campionati differenti, con campioni incredibili. Sono gli anni di Baggio, Schillaci, Tacconi, De Napoli, Ferrara, l’anno dei Mondiali in Italia.
Il passato può essere di buon auspicio per una grande ricostruzione? Certamente sì e abbiamo visto come l’anno scorso, nel campionato di Lega Pro, il Bari abbia fatto faville. Una promozione diretta, con tre giornate di anticipo e 8 punti di margine sulla seconda, sono numeri da squadra vera, da vero schiacciasassi del campionato. E anche quest’anno, con l’inizio della stagione cadetta, il Bari sembra mantenere lo stesso spirito battagliero, con un grande impegno e nessuna sconfitta. Speriamo, per tutto il calcio pugliese, che questo ardore agonistico continui e che si possa vedere una grande squadra per tutto il campionato.
Quanto sarà bello rivedere il derby in Serie A?
Chi di noi, infatti, non vorrebbe rivedere il derby in Serie A? Questo sarebbe un onore per tutto il calcio pugliese e non solo per le città di Bari e Lecce che, già per decenni, hanno rappresentato, in maniera egregia, la regione nella massima serie. Gli anni passati hanno trascinato migliaia di persone allo stadio, in scontri epici e di grande agonismo tra due grandi protagoniste. E ora che il Lecce è, meritatamente, in A non possiamo che sperare che il Bari possa fare il doppio salto dalla Lega Pro e tornare dove è già stato per tanto tempo. Certo, poi lì entreranno in gioco altre problematiche con De Laurentiis che dovrà fare una scelta tra Napoli e Bari per non entrare in conflitto.
Ma lasciamo perdere la doppia proprietà e pensiamo solo al calcio, augurandoci di trovare sempre più spazio nel calcio che conta e di vedere sempre più tifosi giovani appassionarsi a due grandi società che hanno, davvero, fatto la storia dello sport in Puglia e in tutto il Sud Italia.