
Cristina Costantino © DP24
(di Vincenzo Nannavecchia)
In questo periodo critico di pandemia Covid, nel quale tutte le società si trovano nell’incertezza, con mille paure per il futuro e il prosieguo del campionato, abbiamo contattato telefonicamente Cristina Costantino, presidente della virtuosa società Virtus Matino, che ci ha illustrato la situazione momentanea all’interno della sua società, raccontandoci anche un po’ del suo modo di lavorare e della sua idea di squadra.
La Virtus Matino dopo appena quattro giornate si attesta tra le big del campionato di Eccellenza a tre punti dalla corazzata Martina. Qual è il segreto di questa matricola e se lei si aspettava un inizio di campionato così avvincente e scoppiettante?
Il nostro modo di lavorare ha avuto in questi cinque anni dei punti ben precisi: 1. programmazione, che parte molti mesi prima dell’inizio delle competizioni (a marzo di programma già per la nuova stagione); 2. lavoro a testa bassa senza proclami, si fa parlare sempre e solo il campo; 3. gruppo: unità, mai diverbi, si rema tutti per un unico obiettivo come una grande famiglia; 4. mai budget folli: si cerca sempre di avere un consuntivo di spesa non proibitivo. Il motto è chiudere accordi con calciatori e staff giusti senza fare pazzie ed essere sempre precisi nei pagamenti. Non far mancare nulla alla squadra ci permette di pretendere a nostra volta il massimo rendimento sul campo.
Come sta incidendo questo maledetto virus sulla stagione in corso?
Ha fermato tutto, purtroppo siamo di nuovo ko! E cosa più grave senza nessuna certezza sulla ripartenza e sul format. Purtroppo iniziare una nuova stagione così è veramente disarmante.
Cosa ne pensa circa il fatto che la finestra del calcio mercato invernale dei dilettanti verrà allargata fino al 31 gennaio come accade per per i professionisti?
Penso che era scontato che la finestra di mercato avesse un posticipo nei termini di scadenza. La federazione ha posticipato al 26 febbraio: questa data, a mio avviso, ci dà un indicazione che a febbraio potremmo essere ancora in alto mare.
Qual è il clima che si respira nello spogliatoio?
Non si respira nessun clima nello spogliatoio: ho deciso, perché era chiaro che lo stop sarebbe stato lungo, dal 24 ottobre di fermare qualsiasi attività sportiva presso il nostro campo.
Come procedono gli allenamenti e secondo lei si potranno avere ripercussioni quando il campionato riprenderà dopo la lunga sosta?
I ragazzi si allenano da soli presso le loro case. Tutti mi chiedono quando si potrà ricominciare, ma io non posso prenderli in giro, preferisco non dare false illusioni. Quanto alle ripercussioni fisiche, noi già ad inizio campionato abbiamo pagato caro lo stop di 4/5 mesi, avevamo ben cinque infortunati. Non oso immaginare dopo altri mesi di stop. Situazione veramente difficile per tutti.