
Paola Vella © UG Manduria Sport
(di Vincenzo Nannavecchia)
Questa settimana, nel corso delle interviste ai protagonisti del calcio dilettantistico pugliese, la redazione di DilettantiPuglia24 ha raggiunto telefonicamente Paola Vella, direttrice generale del Manduria.
Inizierei innanzitutto con la bellissima soddisfazione per la vittoria della Coppa Italia. A chi vuole dedicare questo trofeo?
Voglio dedicarla, oltre che alla Città di Manduria e alla stessa società, anche a tutti coloro che hanno creduto nella mia persona scommettendo a scatola chiusa su un territorio per me nuovo.
Secondo lei è realistico pensare di poter bissare il titolo regionale con la conquista di quello nazionale?
Tutto si sta concretizzando proprio in queste ore, abbiamo appena superato gli ottavi di finale e ora ci aspetta la partita contro il Paternò. La società sta affrontando partita per partita con umiltà ma con la giusta grinta per non rimpiangere nulla.
Come si vive in città questo momento magico per il calcio messapico, dopo tanti anni funesti dal punto di vista calcistico?
La città è fantastica, si viaggia sulle mille e più presenze a partita in casa e mai meno di trecento fuori porta… Tutti stanno sognando con noi consapevoli dei grandi sacrifici dei giocatori e del mister Andrea Salvadore e staff tecnico tutto.
Cosa si prova a giocare nel ristrutturato stadio “Dimitri” davanti al caloroso pubblico biancoverde?
Emozioni uniche e indelebili, soprattutto per la tifoseria organizzata e ben disposta ad accogliere ogni nuovo appassionato. Le famiglie sono tantissime e credo che lo stadio in una meravigliosa veste sia il regalo più grande per i giovani manduriani che potranno essere orgogliosi della nuova casa sportiva. I giovani sono il futuro e meritano opportunità a casa loro.
Un messaggio che vuole lanciare a tutta la piazza biancoverde del Manduria?
Ringrazio chi c’è, chi c’è stato e chi ci sarà: abbiamo bisogno del supporto territoriale e in particolare imprenditoriale. La società tra le altre è aperta a tante nuove forme di collaborazione.