
© UG Manduria Sport
(di Maurizio Pasculli)
Crisi ufficialmente aperta in casa Manduria, dalle dimissioni, peraltro assolutamente legittime, rassegnate in rapida sequenza cronologica dal direttore generale Giuseppe Pastorelli e dal presidente Giuseppe Tommasino, ai quali, unitamente a tutto il loro staff societario, va riconosciuto il grande merito, che niente e nessuno potrà mai far cadere nell’oblio, di aver compiuto un vero e proprio capolavoro non solo sportivo, materializzatosi con una splendida salvezza, ma anche di natura gestionale.
Parrebbe, d’impatto, la consueta crisi che, con elvetica puntualità, angustia le estati del popolo biancoverde. Il solito cliché di passione intriso d’incertezze, patemi e corse contro il tempo? Nella circostanza parrebbe proprio di no. A fronte della rispettabilissima decisione di passare la mano da parte dei massimi rappresentanti del sodalizio messapico si susseguono, insistenti, attendibili indiscrezioni circa un serio interessamento a rilevare l’ultra ottuagenario club calcistico da parte di una cordata, con ambizioni tutt’altro che recondite, allettata dal prestigio e dalla tradizione della piazza, nonché dalla passione e dal seguito che, da sempre, connotano la tifoseria manduriana. La trattativa, già avviata sotto traccia, dovrebbe andare in porto nelle prossime ore.