Dopo la risoluzione consensuale del suo rapporto col Gallipoli Football 1909, di lui si erano perse le tracce. Mister Alberto Villa, invece, era nel posto in cui si reca ogni estate: il “Mitico Villa Camp”, corso estivo itinerante per la formazione di giovani calciatori tenuto quest’anno a Sestola (Mo) dal padre Renato. “Sono qui con mio papà – dice sorridendo – ogni settimana ci occupiamo di settanta/novanta bambini. Li facciamo divertire”. Un po’ come ha fatto per un anno e mezzo con i tifosi del Gallo: “Merito di giocatori straordinari e di una dirigenza fantastica. I ragazzi hanno accettato metodi di lavoro professionistici pur di colmare il gap tecnico con le altre squadre del campionato. Sono uomini di valore, prima che calciatori. È stato fatto un grande lavoro, la società è in mani sicure”.
Abnegazione che non è passata inosservata ai sostenitori giallorossi che già lo rimpiangono, come non è passata inosservata all’ormai ex guida tecnica la loro passione: “Posso solo ringraziarli. Dai dieci della prima trasferta ai centocinquanta di Fasano sono stati sempre calorosi. Spero che la questione stadio si risolva per il meglio. Non ha influito sulla decisione di andare via ma Gallipoli merita un campo importante. Il “Bianco” è il dodicesimo uomo e sia città che squadra ne hanno bisogno. Quest’anno è stato fantastico. Ho potuto lavorare serenamente anche nei momenti di difficoltà. Nella vita contano le emozioni e noi le abbiamo vissute insieme. È stato bellissimo. Sarò per sempre un tifoso di questi colori, anche perché l’ultimo che a Gallipoli ha vinto sono stato io da calciatore, insieme a mister Calabro”. I due potrebbero ritrovarsi l’anno prossimo in Serie B, come collaboratori: “Per me sarebbe un onore – ammette Villa –. Antonio (Calabro, ndr) è un amico e lo stimo. Sarei la persona più felice del mondo se questa possibilità si concretizzasse”.