(di Vincenzo Nannavecchia)
Questa settimana la redazione di DilettantiPuglia24 ha raggiunto per una chiacchierata il presidente del Castellaneta, Gino Montella. L’avvocato e imprenditore, originario di Cava de’ Tirreni, negli anni ha ricoperto prestigiosi incarichi nel mondo del calcio. Tra le squadre delle quali ha fatto parte come dirigente, oltre alle pugliesi Taranto e Brindisi, anche Cavese, Ancona, Como, Genoa, Novara e Cesena.
Cosa ha spinto un grande conoscitore del calcio come lei ad esporsi in prima fila diventando presidente del Castellaneta?
La voglia di fare un’esperienza nuova, che mi ha permesso di conoscere una nuova dimensione del calcio dilettantistico. Credo infatti che questo deve essere una fucina per la crescita di giovani calciatori da proporre alle squadre professionistiche. Solo partendo dal basso si può rafforzare il valore dei vivai e consentire alle squadre maggiori ed alla Nazionale di poter contare su calciatori che possano ben rappresentare lo sport italiano. Il fatto che non si curino più i vivai, infatti, porta ad avere una Nazionale che non si qualifica ai Mondiali di calcio e alla conseguenza di non avere più giovani italiani di valore nelle squadre.
Come definirebbe questo girone B del campionato di Eccellenza pugliese? E del fatto che il format così composto non dia la possibilità alle vincitrici dei rispettivi gironi di fare il salto di categoria in Serie D?
Il girone B di Eccellenza pugliese è molto competitivo e spero che il format venga migliorato, consentendo alle squadre classificate ai primi quattro posti di accedere ai playoff per poter andare in Serie D.
Quali sono le prospettive future in casa Castellaneta?
Il Castellaneta disputerà un campionato dove giovani calciatori locali, accompagnati da qualche calciatore importante, possano crescere e mettersi in mostra in un ambiente dove non ci sono eccessive pressioni e dove il calcio è vissuto in maniera sana seppur competitiva.
E cosa ne pensa invece del nuovo corso del Brindisi, squadra in cui ha avuto un ruolo importante e determinante negli ultimi anni?
Auguro al Brindisi e alla società di disputare un campionato di avanguardia, perché un capoluogo di provincia non può accontentarsi di disputare un campionato anonimo. Le ambizioni del presidente Arigliano, cui va riconosciuto un grande entusiasmo, porteranno sicuramente il Brindisi ad essere protagonista nel prossimo campionato di Serie D.