
Giuseppe Branà © Massimo Coribello
“Sogna, ragazzo, sogna, quando cade il vento ma non è finita, quando muore un uomo per la stessa vita che sognavi tu” recita il ritornello di una famosa canzone del cantautore Roberto Vecchioni e probabilmente non vi è frase migliore per descrivere il meraviglioso anno che ha vissuto Giuseppe Branà alla guida dell’Avetrana, il quale ha inseguito un sogno per l’intero campionato di Eccellenza fino a due partite dalla fine quando purtroppo si è infranto contro il più quotato Fasano, vincitore finale del torneo. Successivamente anche i playoff non hanno sorriso al tecnico neretino dal momento che la sua squadra è uscita sconfitta contro l’ Omnia Bitonto che, ironia della sorte, è stata la vincitrice dei playoff stessi, avendo battuto in finale il Casarano.
Nonostante questo finale di stagione amaro rimane impresso in tutti gli sportivi e i tifosi dell’Avetrana il grande lavoro svolto dal tecnico e da tutto lo staff perché, se arrivi terzo in un campionato dove ci sono squadre blasonate come Fasano, Trani, Gallipoli, Casarano, Omnia Bitonto, ecc., vuol dire che è stato frutto di sacrificio, determinazione, mentalità e col tempo anche capacità di credere sempre più nei proprio mezzi. Purtroppo a volte la vita ti toglie sul più bello quello che ti eri conquistato col sudore, ma continuare a credere in un sogno d’ora in poi non sarà più proibitivo e grande merito va a mister Branà che ha saputo condurre questa squadra e un’intera comunità a un passo dalla gloria.
Con il campionato ormai terminato è arrivato il momento di poter tirare le somme e provare a fare il punto della situazione su quanto visto nel massimo torneo regionale quest’anno, con mister Branà che ci ha fatto un’analisi su alcune situazioni accadute e riportate nell’intervista che segue.
Mister, la finale dei playoff tra Casarano e Omnia Bitonto si è conclusa con il successo dei baresi. Che partita ha visto?
Il Casarano non meritava di uscire anche perché rivedendo l’azione che ha portato al rigore a favore dell’ Omnia a mio parere il penalty non c’era. L’Omnia è sicuramente una grande squadra costruita per vincere, ma il Casarano avrebbe meritato qualcosa di più considerando che il portiere ospite ha fatto due grandissime parate salva risultato, pertanto i rossazzurri non hanno da rimproverarsi nulla.
Che giudizio dà al campionato di Eccellenza appena terminato?
Tutti dicono che per quanto riguarda l’aspetto qualitativo rispetto agli anni scorsi il livello si sia abbassato. Personalmente dico il contrario perché ci sono squadre piccole come la nostra che hanno basato tutto sul lavoro e ciò significa che in tornei come questo non basta più il nome, anche perché squadre come Casarano, Omnia, Fasano non sono mai esplose del tutto. Ci sono molti giocatori che ormai sono avanti con l’età e non c’è un vero e proprio cambio generazionale dal punto di vista qualitativo, perché ormai a prevalere è la tattica piuttosto che la tecnica individuale.
Secondo te a cosa è dovuto questo fatto?
Di base c’è che si vuole vincere subito e pertanto non si dà neanche il tempo ad un allenatore di provare a investire su un giovane, per esempio, perché capita che perdendo tre partite viene subito cambiato. In Italia rispetto all’estero non si dà la possibilità di sbagliare e crescere. Personalmente rivedrei tante situazioni nel calcio italiano.
Quali sarebbero queste situazioni di cui parli e che rivedresti?
Secondo me andrebbe rivisto il regolamento riguardo gli allenatori che vengono esonerati, in quanto non mi sembra giusto che una volta mandato via un allenatore sia costretto a rimanere fermo tutto l’anno, anche perché succede che molti allenatori validi rimangono a casa solo perché sbagliano due partite o che magari non entrano subito in sintonia con l’ambiente, e questo dal punto di vista personale e professionale è devastante.
Quali sono i giocatori che invece ti hanno impressionato di questo campionato appena concluso?
Principalmente direi Cappellini, che ho allenato io, e poi Sandro Carrozza del Gallipoli. Ma anche Petranca si è dimostrato un ottimo portiere così come Corvino del Fasano e Patierno dell’Omnia Bitonto.
A questo punto l’Omnia che percentuale ha per accedere in Serie D?
Il campionato di Eccellenza pugliese secondo gli addetti ai lavori è uno dei più difficili in assoluto. Se non sbaglio l’Omnia Bitonto ora se la vedrà con il Lagonegro e non credo che avrà problemi nel superare il turno. Considerando che lo scoglio più importante era il Casarano ora hanno un buon 60-70% di approdare in Serie D.
Per quanto riguarda il futuro pensi di rimanere ancora ad Avetrana?
Ancora non ho incontrato il presidente, è troppo presto. Al momento andiamo al mare (ride, ndr). Prima abbiamo parlato dei giocatori che mi hanno impressionato di questo campionato, ma alla fine devo dire che ad impressionarmi sono stati tutti i miei giocatori, perché grazie a loro sono arrivato a crederci fino alla fine, e voglio ringraziare il presidente Saracino che mi ha dato la possibilità di allenare, ma colui che ha fatto la differenza è stato Antonio Bruno che ha fatto una squadra di giocatori motivati.
Per finire potendo fare un ipotetico dream team del campionato di Eccellenza chi inseriresti?
Eheh… allora: 1 Petranca, 2 Romano, 3 Prete, 4 Salto, 5 Montrone, 6 Vicedomini, 7 Guerra, 8 Corvino, 9 Carrozza A., 10 Cappellini, 11 Patierno.
Con l’estate ormai alle porte è tempo di rilassarsi per ricaricare le batterie per nuove e importanti sfide, ma anche per riflettere su quelle appena trascorse lasciando il responso delle decisioni al sole e al mare, che sono senza dubbio metafore di sentimento e libertà, elementi indispensabili per poter vivere al meglio le proprie emozioni e il calcio è uno sport che riesce a darne tante.
Quindi non ci resta che salutare e ringraziare mister Branà augurandogli il meglio con l’ultima strofa del brano di Vecchioni citato precedentemente, che fa “Sogna, ragazzo, sogna ti ho lasciato un foglio sulla scrivania manca solo un verso a quella poesia puoi finirla tu”.