
© Giuseppe Scialla
Pensate a una verticalizzazione di Materazzi che, ricevuta palla da Chimenti, serve col suo mancino Antonio Conte, il centrocampista smista a sinistra per Benarrivo che chiede l’uno-due a Antonio Cassano, il quale anziché ridare palla al terzino salta due uomini e serve un assist al bacio a Fabrizio Miccoli che va in gol contro la Germania sfruttando il movimento di Pellè. Un sogno divenuto realtà? Proviamo a immaginare una Nazionale italiana formata da soli talenti pugliesi.
Puglia e Nazionale: un binomio vincente partendo dalla difesa
La Puglia porta bene alla Nazionale azzurra: c’era il pugliese Franco Causio a vincere nell’82 il Mundial in Spagna e c’era Materazzi, leccese, a vincere il Mondiale nel 2006 in Germania. Tanti giocatori nati nel tacco dello stivale d’Italia si sono distinti in azzurro, tanto che sarebbe di buon auspicio per il CT Mancini convocare almeno un calciatore pugliese per gli Europei, dove esperti, addetti ai lavori e scommesse sul calcio di Betway vedono l’Italia fra le principali favorite con quota 13 al 15 di maggio. Cominciamo la selezione dei pugliesi in maglia azzurra ovviamente dal portiere, ruolo che sarebbe ricoperto da un autentico girovago del pallone: Antonio Chimenti. Nato a Bari nel 1970, ha giocato per squadre prestigiose sia di B, come Salernitana e Sambenedettese, sia di Serie A, difendendo i pali di Roma, Juventus e Udinese. La linea difensiva che schieriamo a tre, comincerebbe partendo da destra con Lorenzo Amoruso, nato anch’egli a Bari nel quartiere Palese. Il possente difensore fra le altre di Bari e Fiorentina, dotato di un gran tiro dalla distanza e con un certo fiuto per la porta avversaria andrebbe a formare un trio di muscoli e carisma affiancando Pasquale Bruno, difensore arcigno di San Donato di Lecce e Marco Materazzi. Un campione del mondo quindi nel trio a difendere Chimenti, oltre che un difensore goleador: Materazzi vanta oltre 50 gol in carriera, indimenticabili quelli al Mondiale del 2006, di cui uno in finale contro la Francia.
Centrocampo tutto salentino rapido e di qualità
Il centrocampo che abbiamo ipotizzato è a cinque elementi: partiamo da destra dove troviamo il funambolico Francesco Moriero, leccese DOC che ha vestito le maglie di Cagliari, Roma, Inter, Lecce e Napoli. In mezzo al campo inseriamo il barone Franco Causio e Antonio Conte, anche loro nati a Lecce, ma diventati veri vincitori con la maglia bianconera della Juventus: cinque scudetti e una Coppa dei Campioni da calciatore per Conte, tre da allenatore, mentre Causio ha vinto sei scudetti e una Coppa Uefa, oltre al Mondiale in Spagna con l’Italia. A sinistra troviamo la lunga chioma riccia di Antonio Benarrivo, mancino di brindisi dall’attitudine molto offensiva, che vanta un secondo posto nell’Italia di Sacchi ai Mondiali in USA, persi ai rigori contro il Brasile. L’ultimo centrocampista, che in realtà ricoprirebbe il ruolo di vecchio trequartista, con la maglia numero 10 troviamo il talento di Bari vecchia Antonio Cassano, senza dubbio il calciatore più dotato che la Puglia abbia donato al calcio non solo italiano, ma mondiale. La carriera di Cassano non rende giustizia alle immense capacità calcistiche del barese, solo uno scudetto in Italia vinto con il Milan da protagonista e un altro in Spagna con il real Madrid, ma in cui ha collezionato solo 19 presenze e due gol.
In attacco qualità e tanti gol
Eccoci arrivati all’attacco; nonostante il nostro modulo abbia “regalato” Antonio Cassano al centrocampo, ma solo per motivi di lavagnetta, l’attacco della Nazionale italiana di giocatori pugliesi non perde assolutamente qualità. A sfruttare il lavoro della squadra e gli assist di Cassano in attacco schieriamo due punte che assortiamo con una seconda punta rapida e mobile e un ariete possente a fare da boa. Il primo ruolo verrebbe ricoperto dal “Romario del Salento” Fabrizio Miccoli, nato a Nardò, nel 1979. Solo un metro e 68 per Miccoli, ma tanta qualità a governare un piede destro che ha dato spettacolo non solo in Italia, ma anche in Portogallo dove con il Benfica ha avuto la soddisfazione di alzare la Supercoppa di Portogallo e di segnare quatto reti nelle due edizioni di Champions League giocate con i lusitani. A completare il reparto d’attacco abbiamo scelto Graziano Pellé, nato a San Cesario di Lecce che rappresenta la prima punta per eccellenza con i suoi 84 kg distribuiti sui 194 cm. Il ballottaggio per la prima punta era fra Pellé e Nicola Amoruso, soprannominato “Nick piede caldo”, attaccante nato a San Giovanni Rotondo che detiene due record particolari: aver giocato con 13 squadre in Serie A ed essere andato a segno con 12 di queste. Nel rispetto di uno dei trend più in voga negli ultimi vent’anni l’allenatore sarebbe Antonio Conte, che immaginiamo fare da allenatore-giocatore con i suoi proverbiali valori di grinta e carisma a gestire un gruppo di qualità e personalità. La Puglia ha da sempre regalato talenti al panorama calcistico italiano e si spera che anche i club del territorio riescano a riemergere nel calcio che conta per far sì di trattenere qualche volta i giocatori migliori e non vederli sempre partire.