Nel Salento, ed in particolar modo ad Uggiano la Chiesa, un piccolo paese che si ritrova a pochi chilometri da Otranto, nel periodo estivo va in scena un festival a dir poco particolare e inedito, volto a ricordare una delle più grandi e caratteristiche figure che il panorama artistico e letterario italiano abbia potuto vantare nel dopoguerra: stiamo parlando del Festival dell’Arcimatto dedicato alla figura del giornalista sportivo Gianni Brera.
Sembra quasi strano e surreale l’accoppiamento che avviene abbinando il giornalista nativo di San Zenone sul Po ed il comune salentino di Uggiano la Chiesa, ma forse è proprio questa condizione che rende magica e unica l’atmosfera del festival che diviene così non solo momento di alta caratura culturale, ma grande motivo d’incontro tra due mondi così lontani geograficamente e culturalmente, eppure in un attimo così vicini ed uniti.
Ideatore del festival è Salvatore Piconese, attuale sindaco di Uggiano la Chiesa, che grazie a questa sua passione e dedizione è riuscito a realizzare un evento che ha attirato i riflettori del panorama nazionale, ricevendo anche dei riconoscimenti in merito, ultimo dei quali in ordine di tempo è stato quello ricevuto da parte della testata giornalistica Giovanissimi del Salento che gli ha conferito un premio come miglior amministratore pubblico per il settore sport e cultura 2019. Un bel riconoscimento per una manifestazione che riesce a portare il proprio valore fuori dai confini territoriali e che per paradosso riesce ad accogliere ed esaltare nel proprio territorio una figura atipica e suggestiva come poteva essere senza dubbio quella di Gianni Brera.
Nell’intervista che riportiamo di seguito, Piconese ci racconta la sua passione per il calcio e la letteratura, parlandoci del festival da lui ideato e del suo impegno sul territorio salentino per la promozione di sport e cultura.
Grazie al Festival dell’Arcimatto, dedicato alla figura di Gianni Brera, avete attirato l’attenzione del panorama nazionale, ricevendo dei riconoscimenti, ultimo dei quali quello de la testata giornalistica Giovanissimi del Salento. In fase di progettazione del festival si aspettava di ricevere così tanti attestati di stima?
L’idea del Festival nasce per ricordare, nel venticinquesimo anniversario della morte (nel 2017), Gianni Brera, giornalista sportivo e scrittore. Brera è stato un grande narratore di sport, ma, al contempo, è stato anche un grande narratore della vita degli italiani dal dopoguerra fino agli anni inizi degli anni Novanta. Raccontava le storie dei piccoli paesi di provincia, con le loro abitudini culinarie, le loro colture tipiche e loro cucina tradizionale. In più, descriveva le fatiche dei contadini nei campi, le gioie di una serata trascorsa in osteria o di qualche ora dedicata a parlare con un vignaiolo. Era un giornalista, uno scrittore, un gourmet, un esperto del “mangiare bene” e un appassionato di vini. In poche parole, è stato una delle figure più interessanti del Novecento italiano. E il festival, nato per omaggiare la sua opera letteraria, è stato subito un grande successo a livello locale e nazionale, e si è subito distinto tra gli eventi estivi più innovativi in ambito provinciale. Siamo contenti per questi attestati di stima, e siamo già pronti per la terza edizione di quest’anno che sarà dedicata al centenario della nascita di Brera, ma anche a quello di Coppi.
Ci anticipa qualcosa su come sarà la prossima edizione e su come si potrebbe evolvere nel corso degli anni questa manifestazione?
Stiamo lavorando insieme all’Ordine dei Giornalisti, alla Provincia di Lecce e alle tre aziende partner (Menhir Salento, Pasta Del Duca e Tenute Lu Spada) per l’edizione 2019 che si svolgerà probabilmente in due giornate: il 31 luglio e l’1 agosto. E poi quest’anno ci sono due importanti e nuove collaborazioni con la Regione Puglia e con la Federazione Ciclistica Pugliese. Sarà un’edizione, così come già accennato, dedicata a Brera e al “campionissimo” Coppi, con la presenza di prestigiose firme del giornalismo sportivo nazionale, scrittori, biografi, campioni dello sport e rappresentanti istituzionali provenienti dal Piemonte e della Lombardia. Inoltre, va ricordato che il comune di Uggiano la Chiesa fa parte, dallo scorso agosto, del Comitato nazionale per il Centenario di Brera e di Coppi, insieme alla Provincia di Pavia, al Comune di Pavia, all’Università di Pavia, alla Camera di Commercio di Pavia, al Consorzio dei Vini dell’Oltrepò Pavese, al Comune di San Zenone al Po, alla Repubblica, alla Gazzetta dello Sport e a Il Giorno. Un festival culturale che serve, e potrà servire anche in futuro, a promuove il Salento e la Puglia a livello nazionale.
Cosa rappresenta Gianni Brera per lei?
È tra i miei scrittori preferiti, e questo festival, devo ammetterlo, nasce anche da una passione personale per la letteratura legata allo sport. E poi Brera ha cambiato il linguaggio giornalistico. Molti dei termini breriani sono penetrati e poi assimilati dalla narrazione giornalistica nazionale. Molti di questo sono addirittura entrati sin da subito nella lingua quotidiana degli italiani, divenendo così locuzioni nazionalpopolari, ossia delle parole comprese e utilizzate da tutti. Basti pensare a termini come centrocampista, libero, goleador o a soprannomi come Abatino per Rivera, Rombo di tuono per Riva, bonimba per Boninsegna, Giacinto Magno per Facchetti per comprendere la portata culturale degli scritti di Brera.
È più appassionato di calcio o letteratura?
È difficile fare una classifica, e stabilire se sono più appassionato di calcio o di letteratura. Qualcuno circa vent’anni fa mi ha insegnato che si può fare letteratura raccontando una partita di calcio, oppure pedalando su una bici durante una scalata al Giro o al Tour. E leggendo i suoi articoli, e i suoi libri mi ha fatto conoscere Osvaldo Soriano e Eduardo Galeano, due grandi scrittori che scrivevano di sport e che sono, oggi, tra i più importanti esponenti della letteratura sudamericana. Oggi quel giornalista sportivo è diventato un mio amico e il suo nome è Darwin Pastorin.
Da giovane giocava a calcio a livello agonistico?
No, da piccolo solo per strada come tanti della mia generazione, e poi qualche partita, rara, a calcetto. Ha sempre prevalso la mia pigrizia sullo sforzo fisico…
Per che squadra fa il tifo?
La Juventus è la squadra della mia infanzia, quei colori su quella maglia mi fanno ancora emozionare. E poi tifo pure il Lecce, la nostra squadra, quella dell’orgoglio e del riscatto. Poi, aver vissuto sei anni a Bologna, mi ha portato a guardare con simpatia anche la squadra “felsina”, i rossoblù di Pasolini…
Ed il Lecce come lo vede quest’anno?
Sta onorando al meglio i suoi 111 anni di vita. È una bella squadra, che gioca bene al calcio. E poi i risultati ottenuti con Liverani in questi ultimi anni dimostrano che l’allenatore è competente, capace e intelligente. La Seria A può essere il grande sogno per noi tutti!
L’Uggiano che milita in Promozione ha come allenatore l’ex Lecce, Bologna e Roma, Francisco Govinho Lima. Una bella vetrina e anche soddisfazione per l’intera comunità non crede?
Una bella esperienza, che è frutto del lavoro e dell’impegno della dirigenza sportiva.
Oltre al festival, che attenzione è stata data allo sport dalla sua amministrazione?
La mia comunità ha un’importante tradizione sportiva, non solo nel calcio, ma anche nella pallavolo e nel tennis da tavolo. È una realtà ricca di iniziative sportive, e grazie al lavoro delle associazioni si può praticare e promuovere lo sport come elemento essenziale di socializzazione e di crescita per i giovani. L’amministrazione comunale, nel limite delle risorse a sua disposizione, tende a sostenere lo sport e a riqualificare le infrastrutture sportive, a partire dai due calcetti, quello della frazione di Casamassella inaugurato la scorsa estate, dopo i lavori di ristrutturazione, e quello del capoluogo che, invece, è stato inserito, un mese fa, in un finanziamento di 56mila euro da parte della Regione Puglia per una riqualificazione complessiva. Ora dopo una serie di interventi vorremmo intervenire nuovamente sulle due palestre, in particolare su una, e sul campo di calcio. Per ciò che concerne il campo sportivo di calcio bisogna evidenziare che proprio qualche giorno fa la mia Giunta comunale ha deliberato il nuovo Piano delle Opere pubbliche e abbiamo previsto la riqualificazione del campo sportivo per un importo complessivo di circa 600mila euro.
Se dovesse consigliare un libro da leggere ai giovani?
Uno mi sembra poco, ma sicuramente “Fùtbol” di Osvaldo Soriano.
Ai ragazzi che sognano di diventare nuovi Messi cosa si sente di dire?
Che il calcio è uno sport meraviglioso, e che bisogna impegnarsi sempre, con sacrificio e passione.
Nel ringraziare il Sindaco Salvatore Piconese per la disponibilità, la pazienza e la dedizione dimostrata nel rilasciare quest’intervista, colgo l’occasione per fare i miei complimenti riguardo all’esito di questa stupenda manifestazione essendo personalmente un grande estimatore di Gianni Brera di cui credo bisogni mantenere viva la memoria perché uno sport come il calcio affinché possa continuare a vivere d’ispirazione e fantasia deve essere raccontato e tramandato in modo da evocare in chi ascolta quell’orgoglio di voler un giorno emulare le gesta di chi ci ha preceduto e non importa se possa essere con un pallone tra i piedi o una penna tra le mani, come si dice del resto “a ognuno il suo”.