(di Vincenzo Nannavecchia)
Di seguito l’intervista in esclusiva a Francesco Passiatore, esperto allenatore, tra le altre, del settore giovanile del Bari, viceallenatore a Taranto nella gestione Gigi Blasi, allenatore della prima squadra del Rovigo e nella scorsa stagione allenatore della formazione calabrese del Roccella Jonica.
Secondo lei il prossimo consiglio federale sarà quello decisivo per il futuro del calcio?
Speriamo lo sia, così si potrebbe già iniziare a programmare e le società sapere che tipo di campionato dovranno affrontare in modo da poter iniziare a lavorare.
Lei, tra le altre, ha allenato il Milano City, formazione militante nel girone A di Serie D. Le chiedo che differenza c’è tra i gironi del Nord e quelli del Sud del campionato di Serie D, se ce ne sono.
La differenza è soprattutto sulla preparazione alle gare. Al Sud essendoci bacini di utenza molto importanti la settimana si vive intensamente. Di sicuro c’è più scelta di under in quanto ci sono molte più società professionistiche intorno. Il livello tecnico è uguale cambia intensità e approccio fisico..
Sicuramente il suo trampolino di lancio come allenatore è stata la straordinaria ed entusiasmante stagione vissuta a Monopoli con la squadra da, lei allenata che con la vittoria finale della Coppa Italia di Serie D è stata riammessa alla Serie C. Cosa ricorda e quali emozioni ha avuto ad aver contribuito in maniera perfetta ad un risultato così importante e prestigioso?
Di solito le annate lasciano sempre dei ricorsi siano esse positive o negative ma quando si vince e contemporaneamente si ottengono due obbiettivi penso sia qualcosa di speciale. Poi avendo anche giocato a Monopoli sono tornato in una città che sento mia e nella quale mi sono trovato divinamente. È chiaro che da allora sono contento che il monopoli riesca a tenere la categoria. Chissà un giorni magari…
In conclusione, un messaggio a tutti i tifosi e sportivi in genere.
Auguro a tutti gli sportivi di poter vivere questa ripresa con grande responsabilità con la speranza che si possa andare incontro ad una programmazione del calcio molto più professionale con la meritocrazia posta al primo posto e con la possibilità di maggiore selezione delle società che faranno parte dei campionati.