
© Gigi Garofalo
La Puglia è una delle regioni più virtuose e talentuose del Sud Italia, e nel calcio questa tendenza si riflette ormai da anni. Al di là delle tante realtà calcistiche presenti sia a livello professionistico sia dei dilettanti, sono vari i calciatori nati in questa regione ad aver scritto la storia del calcio italiano negli ultimi vent’anni.
Tra di essi ce ne sono stati due a rendersi protagonisti al di sopra di tutti gli altri: il primo è nato a Bari vecchia, mentre il secondo è nato in Salento. Stiamo parlando, ovviamente, di Antonio Cassano e Fabrizio Miccoli, due fenomeni assoluti del calcio pugliese e italiano cresciuti giocando a calcio per strada e venuti fuori solamente grazie al talento. Il primo, nato nel 1982 quando l’Italia di Enzo Bearzot si imponeva nel mondiale di calcio di Spagna, è stato uno dei talenti più cristallini del recente calcio italiano, partendo dal Bari per arrivare fino al Real Madrid. Ritiratosi relativamente presto e adesso dedito totalmente a educare suo figlio, il quale ha già firmato per l’Entella nonostante abbia solamente nove anni, Fantantonio, come lo chiamano gli amici, è sembrato un predestinato fin dal primo momento.
Se Cassano è esploso tutto di un colpo dopo l’ormai storico goal all’Inter al suo esordio, quando il Bari allora allenato da Eugenio Fascetti sconfisse l’Inter per 2-1 in casa con in attacco il giovane barese e il nigeriano Enninaya, per Miccoli il processo di crescita è stato diverso e molto più graduale. Cresciuto calcisticamente nel Milan, una delle squadre con più opzioni di imporsi nel lungo cammino dell’Europa League secondo le principali quote delle scommesse sul calcio disponibili in questo momento, il nativo di Nardò, in provincia di Lecce, sarebbe venuto fuori poco dopo l’exploit di Cassano, ossia nel 2002. Il suo passaggio dalla Ternana al Perugia fu molto discusso, vista la terribile rivalità tra le due realtà umbre, eppure per lui rappresentò un salto di qualità importante, visto che lo portò a giocare nel massimo campionato italiano. E così, mentre Cassano faceva faville insieme a Francesco Totti nella Roma, Miccoli si metteva in mostra col Perugia segnando ben 14 reti in totale e trascinando il Grifone allo storico traguardo delle semifinali di Coppa Italia nella stagione 2002/03. In seguito Cassano sarebbe approdato al Real Madrid e Miccoli, dopo un passaggio alla Juventus, avrebbe illuminato la scena prima a Firenze e poi al Benfica, prima di passare al Palermo, dove sarebbe diventato un idolo assoluto dei tifosi rosanero.
Mentre il salentino si prendeva la scena in Sicilia, il barese sarebbe invece stato costretto a un ritorno in patria dopo il fallimento dell’esperienza madrilena, trovando la sua dimensione alla Sampdoria, l’unica squadra nella quale sarebbe stato totalmente a suo agio in carriera. Fantasioso come pochi ma altrettanto sregolato, Cassano avrebbe rappresentato il talento senza applicazione venuto fuori dal calcio di quartiere. Miccoli, dal canto suo, sarebbe stato molto più un esempio da seguire a livello professionale, sebbene non avesse mai raggiunto il livello del barese. Entrambi, tuttavia, rappresentano come nessun altro il prodotto del calcio di strada pugliese, fatto di talento e magia.