
Mister Aldo Costa con i suoi allievi rossoblù © AS Tricase
Al momento non c’è ancora nulla di ufficiale ma, salvo sorprese, mister Aldo Costa guiderà ancora le formazioni giovanili dell’As Tricase nella prossima stagione. Dopo due anni con i Giovanissimi regionali, passerà agli Allievi regionali. “Sono soddisfatto di lavorare con i giovani – dice subito Costa – è con loro che ho formato tutto il mio sapere calcistico. La Figc ha riconosciuto il Tricase Scuola Calcio d’élite per quanto fatto nell’annata 2017/18, non è una cosa da poco”.
Una lunga carriera sulle panchine salentine di Alezio, Casarano, Galatina, Matino, Taurisano, Tricase, Ugento arricchita pure dall’esperienza a Potenza e condita dal volo negli Stati Uniti dove a New York nel 2010 ha ricevuto il titolo di International Coach, ma che non ha gonfiato l’ego dell’allenatore matinese: “Tempo fa ho partecipato a “Coach Experience”. Erano presenti allenatori professionisti come Andreazzoli e Baroni. Raccontavano le loro esperienze e ho capito che il segreto per essere buoni allenatori è rimanere un allievo curioso che vuole ancora imparare. Sia con i giovani che con gli adulti, ho voluto sempre apprendere. I ragazzi, soprattutto, capiscono questo modo di porsi e apprezzano ancora di più il lavoro da fare. Spero di farne arrivare qualcuno in club professionistici”.
Tanti i ricordi nel cassetto: “Le finali nazionali con la Beretti del Casarano, la finale Sud Italia alla prima esperienza coi Giovanissimi del Galatina, il campionato Allievi regionali a Potenza. In quest’ultimo arrivai che la squadra aveva zero punti e dopo aver vinto dappertutto terminammo nella metà alta della classifica. Erano i tempi di Immobile, Paloschi, Viola nelle primavere di Juve e Milan, fu una stagione importante. L’anno dopo il nostro Rino Albanese passò all’Inter e vinse il campionato Primavera; Angiò venne acquistato dal Messina. Tanti giovani vennero valorizzati”.
Chi meglio di lui, quindi, per esprimere un’opinione sul calcio pugliese e sui cambiamenti che lo hanno interessato negli ultimi anni? “Quello pugliese è un campionato difficile a ogni livello, dalla Promozione fino alla Serie D. C’è stato un cambiamento positivo. Molte società lavorano in modo professionistico e i presidenti cercano solo tecnici validi. Prima c’erano volontari appassionati, adesso appassionati professionisti. Ovviamente ci possono essere annate buone e altre meno, ma ci attestiamo sempre su livelli alti. Lo scorso anno il Brindisi in Promozione aveva una squadra che poteva affrontare la Serie D; lo stesso Tricase aveva ex professionisti in rosa. Il Casarano sta allestendo una buona squadra e farà tornare l’entusiasmo in una piazza dove ho lasciato il cuore. Spero che il Lecce in Serie B possa ulteriormente alzare l’asticella per il movimento calcistico locale. Sono i settori giovanili a dover fare da traino. Servirà investire in mezzi e persone, i risultati si costruiscono in questo modo. Anche gli ex professionisti nelle nostre categorie sono importanti: portano i ragazzi aggregati alla prima squadra ad allenarsi al meglio e a crescere”.
La chiosa finale è sul suo futuro: “Spero di tornare prima o poi ad allenare una squadra professionistica. Qualche anno fa sarei dovuto andare a Melfi in C2 ma dovetti rinunciare per un problema familiare. Lavorare coi giovani è la mia vita, ma mi piacerebbe confrontarmi con una realtà professionistica”.